sabato 28 settembre 2013

Nepali workers

In questi giorni si parla molto delle numerosi mortei bianchi nell'evoluto Qatar.  Tra i lavoratori, oppressi e sfruttati per la costruzione nel paese arabo, numerosissimi sono i nepalesi.
E' il sogno di molti nepalesi quello di lasciare il paese in cerca di fortuna. Molti decidono semplicemente di lasciare il loro villaggio. Difficimente fanno ritorno a casa.
Qatar, India, Malesya. Questi ed altri i paesi esteri scelti. Chi torna a casa rimane per poco. Si prova ad aprire un chai shop al  villaggio, si può provare a comprare un piccolo trattore per mostrare ai vecchi compagni di scuola il proprio potere di acquisto. Ma a molti, dopo un po', il villaggio sta stretto. E allora si vende il piccolo gas set o il nuovo mezzo agricolo e si parte di nuovo. Questa volta per sempre.Oggi il Nepal è, dopo le Filippine, il paese con la più alta percentuale di migranti sul totale della popolazione.

giovedì 26 settembre 2013

L'amore in India: da Bollywood alla scelta di mammà

Sunil è incredulo e divertito. Al secondo piano del  Gandhi Smirti trasciniamo insieme le immagini sul video touch screen interattivo del Museo. Parlare in hindi con me lo diverte tantissimo. Il suo capo gli passa accanto e lo guarda severo. Sta perdendo tempo!
Ma Sunil è affascinato e divertito. Per lui è assolutamente non comune parlare hindi con una straniera, con una donna per di più. Si sorprende del fatto che io lo ascolti e abbia qualcosa da dirgli.
E' meraviglia e perplessità quella sul suo volto quando gli dico che in Occidente non ci sono i matrimoni combinati, che tendenzialmente ognuno è libero di scegliere da solo chi amare e chi sposare.
Sunil è scettico e sarcastico. Come può esistere un amore del genere? Non ha nessun senso.
E' questa l'opinione di un giovane poco più che ventenne indiano oggi riguardo all'amore.
A breve, nel 2015, sposerà Sunita, la ragazza della stessa casta che sua madre ha scelto per lui. E' felice ma preoccupato. Sunita non mostra alcun interesse per lui. E' una bella ragazza. Mi mostra orgoglioso la sua foto sul cellulare. E' carina Sunita, ed è istruita. Ma Sunil è preoccupato perchè Sunita non gli parla. Non nutre nessun slancio nei suoi riguardi e l'ultima volta che si sono incontrati, sotto il controllo di due parenti di lei, gli ha addirittura detto che lo sposa solo perchè deve, che se fosse per lei continuerebbe a studiare o si cercherebbe qualcuno da amare. Come nei film.
Eh si, la nuova India passa attraverso i film. Fino a qualche tempo fa Bollywood presentava storie strappa lacrime dove l'amore era  "quello che si sceglie". Questa tipologia di amore è spesso contrastato, infelice, impossibile. Ma il più delle volte si arriva ad un sereno Happy End.Basta pensare a film come Om shanti Om, Veer Zaraa, Swades, Ek Deewana tha e chi più ne ha più ne metta.
Il cinema allora era un posto per sognare. Il luogo dove si poteva seguire il cuore e il sentimento.
Gli amori cinematografici possono forse alterare un sistema sociale precostituito e diffuso?
Così sembra. E' di pochi giorni fa la notizia di una coppia di giovani indiani innamorati appartenenti a caste diverse. Il loro sentimento reciproco e il diniego famigliare al coronamento del loro sogno li ha portati a fuggire. La ragazza è stata punita con la morte.
Il cinema allora sembra rispondere a queste emergenze. L'amore sullo schermo può essere anche puro, proveniente dal profondo del cuore, scelto senza condizionamenti. La storia può essere anche tormentata e difficile, ma l'happy end non è più scontato. La tragicità del finale lancia un chiaro messaggio ai giovani: potete anche sognare l'amore che viene dal cuore, ma a vostro rischio e pericolo. Si tratta di un sentimento incerto, rischioso, non duraturo e asolutamente pericoloso. Film come Jannath 2, Raanjhnaa, Lootera sono solo alcuni esempi di tale nuova dinamica. La tragicità ha sempre avuto un valore catartico nelle rappresentazioni dei sentimenti umani. A tale valore però sembra aggiungersene uno sociale. La via della felicità è quella del matrimonio combinato. L'amore forse non c'è ma, con il tempo, forse arriverà. Oppure no. Ma le famiglie di origine saranno soddisfate comunque.Una triste considerazione.
Nelle Leggi di Manu si definisce Gandharva "l'unione volontaria di una fanciulla e del suo amante". Tale unione "ha per causa il desiderio e per fine il piacere sessuale" (Leggi di manu III, 32).
Quello Gandharva è il sesto tra gli 8 matrimoni hindu e spesso consiste nel rapimento della sposa con il consenso dei genitori. Non consola sapere che il settimo e l'ottavo sono atti di pura violenza.
Il riferimento a tale rito si trova anche in un bellissimo romanzo di Narayan, Il pittore di insegne. Anche in questo caso la storia finisce male, malissimo.
Il tasso di divorzi, decuplicato negli ultimi 20 anni, riguarda prevalentemente i matrimoni non conmbinati.
Il matrimonio combinato è invece sicuro e protetto. I giovani indiani deludono difficilmante le aspettative e le scelte della loro famiglia. Accettare un compagno significa garantire un equilibrio familiare che non riguarda solo esclusivamente il nuovo nucleo che si viene a creare.
Sunil mi guarda accigliato: Esiste davvero l'amore?

lunedì 23 settembre 2013

La bottega di Amir: un pane caldo che ci rende uguali

Il muezzin ha appena finito di cantare. Ha lanciato la sua preghiera nell'aria ancora gelida. Per strada non c'è ancora nessuno. Fra poco la strada davanti alla moschea si riempirà di anziane donne con le loro ceste di ortaggi. Prima del mezzogiorno staranno a destra, a riparo dal sole. Nel pomeriggio sposteranno i loro pesanti involucri dall'altra parte della strada.
Leh, Jama Masjid, Luglio-Agosto 2013
Ma dietro alla moschea  la vita ancora non parte con il suo ritto quotidiano. Ancora con la kurta della notte e le ciabatte di gomma ci si può incamminare verso la bottega del chapati. Caldi, grandi e soffici pani. Un pasto semplice che condivido con i miei amici indiani. Fa ancora freddo, l'altitudine si fa sentire con la sua aria pungente. Quando il sole avrà superato il secondo minareto diventerà impossibile puntare gli occhi verso il cielo, la luce sarà troppo potente.
Ma per adesso si sta bene. Il muezzin ha appena cantato e il forno tandoori è già al lavoro.
Religioni diverse e storie diverse. Io, Rumin, Nadir, Doma e Raman. Ogni mattina davanti alla stessa bottega con gli stessi occhi sgualciti dal sonno. Uno sguardo e qualche parola di saluto
नमस्कार! आप कैसे हैं? धन्यवाद! आप बहुत दयालु हैं!
La bottega di Amir, Leh, Luglio-Agosto 2013
I pani caldi ci vengono avvolti in un foglio di giornale. Il sorriso che ci rivolge Amir è lo stesso. Caldo come il pane che passa da una mano all'altra.
La mattina, dopo il canto del muezzin, siamo tutti uguali. Ci si augura una buona giornata e ci si ripromette, forse mentalmente, di rispettarsi l'un con l'altro durante il seguito del giorno.
In Ladakh i musulmani sciiti sono il 13 % di una popolazione di circa 300.000 persone. La maggioranza, quasi 80%, è buddhista. L'8% è hinduista.
Su una stessa strada, quasi l'uno di fronte all'altro, ci sono le sedi dei partiti politici indiani che vogliono unire e separare.
Quando il sole supera il secondo minareto e la luce diveta forte davanti alla moschea c'è un po' d'ombra. I musulmani parlano tra di loro e danno le spalle ai passanti.  I buddhisti svoltano a destra ed entrano al tempio. Gli hindu restano nelle loro botteghe. Non ci si parla. Per il momento. Forse domani, quando il muezzin avrà terminare di cantare l'immenso amore di Dio. Forse domani, davanti alla bottega del chapati, dietro alla moschea.

sabato 7 settembre 2013

Nepal, vento di elezioni

Kathamndu  Luglio 2011
Il cielo sembra essersi fatto più limpido. I fetz, i tipici cappellini nepalesi, sembrano tutti piegati verso l'alto a volersi sincerare che la pioggia, così violenta quest'anno, sia veramente finita. La fine del monsone significa nuova frenetica attività nei campi e inizio della stagione turistica. La fine della pioggia significa lavoro, pane.

Quest'anno l'autunno porta in Nepal anche nuove possibilità. Dopo i fallimenti del 2012 ci si prepara alle elezioni per l'Assemblea costituente previste per il 19 Novembre 2013.
La forte preoccupazione del popolo nepalese riguarda una questione particolare: la possibilità e composizione dello stato federale. Dopo gli anni  difficili della guerra civile, che ha determinato  quasi 16.000 morti, si vuole scongiurare uno scontro etnico.
La data novembrina non è certa. Il partito maoista continua a fare polemiche così da non escludere ulteriori rinvii per mantenere il potere più a lungo. In polemeica e in minaccia di possibili boicottaggi sono anche i partiti minori.
I partiti che si contendono la poltrona sono l'UCPN, i maoisti di Prachanda che nelle ultime elezioni hanno ottenuto 229 seggi; il Nepali Congress di Sushil Koirala che ottennero 115 seggi e l'ULM, il partito comunista di J.Nath Khanal  che ottenne i rimanenti 108 seggi.
In questi giorni, per non fare pressioni sui sondaggi, i principali partiti rifiutano di parlare di possibili coalizioni.
In Nepal il Presidnete e il Primo ministro sono eletti dal Parlamento composto da 601 membri.
Il Sambidhan Sabha, l'Assemblea costituente,sarà composto da 491 membri e avrà  una durata di 5 anni.
Le elezioni sono attese con ansia anche da altri paesi, i vicini Cina e India  insieme ai possibili investitori esteri che potrebbero apportare un miglioramento nella difficile situazione economica nepalese che ha visto quest'anno una crescita di appenna il 3,5%, il livello più basso in 5 anni.

giovedì 5 settembre 2013

Un incontro con Vandana Shiva

Dopo gli incontri indiani dei giorni scorsi segnalo un importante evento. Grazie Dalia.

Vandana Shiva a La Terra e il Cielo 

Domenica 8 settembre, a Piticchio ed Arcevia e ad Arcevia (Ancona), per un grande evento di unità del mondo del biologico italiano, contro gli OGM e per un nuovo modello agricolo
Vandana, premio nobel alternativo del 1993,  è stata ed è fortemente impegnata a livello internazionale

-  a favore della biodiversità
-  a favore di un modello agricolo ecologico ed equo
-  contro gli OGM e i brevetti delle varietà agricole
-  contro la privatizzazione dei beni naturali
-  a favore della libertà sui semi
-  per un ecologia sociale.

Ha fondato in India l'associazione Navdanya, che conta molte migliaia di membri, che praticano l'agricoltura ecologica e gestiscono 65 "banche dei semi".
Di vastissima cultura, umanistica e scientifica, che rende facilmente comprensibile a tutti, è molto impegnata a livello internazionale, tieni incontri e conferenze in vari stati del mondo e viene quasi tutti gli anni anche in Italia, anche come vicepresidente di Slow Food e presidente di Navdanya International.
Ha scritto numerosi ed importanti libri, di cui molti anche tradotti in italiano.

Segnate questa data. Vi aspettiamo tutti ad Arcevia e Piticchio.
Crediamo che sarà un evento indimenticabile!
Qui sotto il programma allo stato attuale. Vi terremo aggiornati su eventuali integrazioni e particolari.
PROGRAMMA:
Titolo generale di tutta la giornata:
UN MODELLO DI AGRICOLTURA PER UNA NUOVA SOCIETA’
Biodiversità, sostenibilità, sovranità alimentare

Domenica mattina, ore 10.00, presso la sede della coop. La terra e il Cielo
- Seminario: IL MONDO DEL BIOLOGICO, GLI OGM E LA CARTA DI ARCEVIA con vari interventi programmati, oltre quello centrale di Vandana Shiva.  Saranno presenti e interverranno sulla Carta di Arcevia le due maggiori organizzazioni sindacali agricole, nella loro parte biologica, e le due maggiori associazioni degli agricoltori biologici italiani
- Altri interventi brevi preprogrammati
- Dibattito, anche con dichiarazione di intenti su come realizzare i punti della Carta
- Firma della CARTA DI ARCEVIA da parte di tutti gli intervenuti che vorranno sottoscriverla
- Pranzo nelle cantine storiche del vicino Castello di Piticchio, con prodotti biologici, al prezzo di 15 euro (ore 13.30)
Domenica pomeriggio, ore 17.00, nella piazza di Arcevia
- Saluti vari
- Lectio magistralis di Vandana Shiva sul tema dell’incontro dal titolo:
SEMI DI LIBERTA’, GIARDINI DELLA SPERANZA
La bellezza della biodiversità, della sostenibilità e della sovranità alimentare.
- Premiazione del miglior tesista universitario sulla Biodiversità

Happy Teacher Day शिक्षक दिवस



Oggi in India si celebra la festa degli insegnanti. Un giorno speciale nel quale gli studenti ringraziano i loro insegnanti, il lavoro determinante per la loro crescita. E' un momento sentito e toccante. In India, a differenza di altri posti del mondo, l'istruzione è percepita come fondamentale, così come l'impegno svolto da chi lavora nell'educazione. Sarebbe bello avere lo stessa celebrazione in Italia. Chi sa insegnare bene riceve ogni giorno un piccolo dono e un tacito ringraziamento. Una giornata dedicata  a ciò sarebbe l'aoccasione per dare la possibilità di espressione anche ai più timidi.