Il Nepal boccia l'invasione Ogm della multinazionale Monsanto. Buone notizie dal paese himalayano.I panni sporchi si lavano in casa. il governo nepalese opta per una soluzione al problema della produzione agricola e della nutrizione facendo leva su risorse interne. Buone intenzioni per il momento.
La Monsanto è una multinazionale di biotecnologie agrarie nota produttrice di sementi transgeniche. L'operato discutibile di questa azienda ha messo in ginocchio l'India causando "direttamente o indirettamente" l'aumento dei suicidi tra gli agricoltori strozzati dai debiti.
Le sementi transgeniche riducono la biomassa e obbligano all'acquisto di nuove sementi quasi ogni anno. L'impoverimento del terreno interviene letalmente in connubio con la siccità. Un raccolto andato malo può significare la rovina. Ciò è avvenuto in Punjab e nell'arido Rajasthan. Si incrementa inoltre l'uso di pesticidi e fertilizzanti i quali, guarda caso, sono venduti dalla stessa Monsanto.
Ricordiamo che è stata Monsanto a produrre e diffondere l'Agente Arancio durante la guerra in Vietnam. Si tratta di un potente erbicida. Gli americani lo hanno usato per privare gli alberi delle foglie così da ostacolare il mimetizzarsi dei Viet Cong tra la vegetazione. Il piccolo problema è sorto quando ci si è accorti, anni dopo, che questa sostanza uccideva anche gli uomini. La subdola conseguenza dell'uso di tale veleno si è ripercossa sui bambini e sul loro sviluppo fisico. Ovviamente si è rilevata anche il fattore cancerogeno. Interi villaggi vennero letteralmente irrorati con questo veleno. Ancora oggi alcune zone del Vietnam sono intrise di questa sostanza diabolica, di conseguenza anche il cibo e l'acqua.
Nel luglio del 2011 il Congresso degli Stati Uniti ha introdotto una legge in favore dei veterani della guerra in Vietnam e delle loro famiglie. E il Vietnam?
Ecco cosa ha creato questa sostanza:
Come ci si può fidare di un'azienda che produce allo stesso tempo semi (di dubbia natura e tracciabilità) destinati a morire così come veleni e fertilizzanti chimici per farli sopravvivere?
Attualmente non esistono rapporti dettagliati sul rendimento a lungo termine delle coltivazioni da sementi ibride in Nepal. Si ipotizzano 1,5 tonnellate di mais ibrido per ettaro contro le 0,8 tonnellate per le varietà locali. Si, con la prima semina! E poi?
Bravo Nepal: incrementa la produzione di sementi locali e investi più denaro in ricerca e sviluppo agricoli. Forse il paese non avrà la forza politica per gestire tale scelta, non per il momento.
6 commenti:
ciao cara Sonia!
è incredibile come gli interessi politici ed economici di un paese, gestiti dai governi, possano ancora ammettere rapporti con questi criminali della Monsanto. Speriamo davvero che il Nepal tenga duro! Ma pensa le persone che lavorano per la Monsanto... come fanno ad accettare uno stipendio che deriva dalla distruzione dell'ambiente? e non credo siano poveri che non hanno alternative di lavoro...
Me lo sono sempre chiesta. Ho approfondito tanto in passato su monsanto, sopratutto quando partì il processo nel 2004. Ma non finiscono di sorprendere. Hanno anche cause per "furti" di brevetti
Una buona notizia dal Nepal dopo la distruzione che hanno fatto in India... speriamo i nepalesi resistano.
Speriamo. Per tante altre cose sono testardi. Speriamo lo siano anche ora.mper quanto le tentazioni sono forti. Le produzioni di mais attualmente non coprono neanche minimamente il fabbisogno. E il mais in nepal non è usato solo per l'alimentazione animale
Le lobby che convincono i governi a suon di soldi o voti-di-scambio sono il genere di dittatura più subdola, pericolosa e velenosa. Una dittatura che non si vede tanto. Una dittatura - passami il termine - all'Ossido di carbonio. Se il Nepal riuscirà a perseverare nelle sue scelte sarà un bell'esempio ai paesi "cosiddetti" progrediti. Bye&besos& saluti domenicali
Non so fino a che punto si reggerà. Il ministero dell'agricoltura in verità è molto debole in nepal e i problemi sono tanti. Il primo problema è la fame
Posta un commento