mercoledì 19 dicembre 2012
मेरी क्रिसमस और नया साल मुबारक .क्रस्मसको शुभकामना तथा नयाँ वर्षको शुभकामना
mercoledì 12 dicembre 2012
Gesù in salsa Bollywood?
A volte l'etichetta Bollywood viene usata per rendere più appetibile ciò che con quel genere di cinema non ha nulla a che spartire. A volte si scimmiotta uno stile per rendere più visibile un fenomeno in un contesto sociale nel quale la diffusione di alcuni principi sarebbe difficile. Bollywood non è solo una grande industria ma la rappresentazione sognata di una realtà. Eh si, perchè il bello del cinema in India è questo. Si tratta di un luogo di evasione, di rilassamento dove, spesso, tutto è come lo si desidererebbe. Alcuni parlano di vite irreali o artificiali riferendosi a quelle rappresentate sul grande schermo. In verità il sogno, il desiderio e il reale non dovrebbero essere mai scissi. E allora si, perchè no, Bollywood può diventare una grande fabbrica dei sogni.
I cristiani indiani hanno pensato un grande colossal sulla vita di Gesù, Cristaayan. Verrà trasmesso in televisione a puntate, così come il Ramayana o il Mahabarata ma lo stile, dalle prime notizie in circolazione, sembra essere quello bollywoodiano. Già dal trailer è evidente il rimando alle saghe hindu: le musiche, il montaggio, le prediche sotto l'albero della bodhy e, diciamolo, seppur con rispetto, Cristo sembra proprio un Baba di Varanasi!
Il film è girato in stati a prevalenza cristiana anche se gli attori non lo sono.
Non si tratta del primo esperimento indiano sulla vita di Cristo. Per la prossima primavera dovrebbe uscire un film in 3D per il cinema intitolato "Trenta pezzi d'argento", del regista Johny Sagarika.
L'attenzione indiana per il cristianesimo ha origini antiche, origini che si riferiscono ad un passato più remoto di quello della dominazione occidentale. Molti indiani del sud ritengono, con una certa convinzione, che il sepolcro di Cristo, morto e non risorto, si trovi in Kerala. Più di una volta in Nepal alcuni cristiani mi hanno parlato di un viaggio del profeta in Asia. Nelle bilbioteche di Kathmandu ho visto molti libri sull'argomento.
Riuscirà, il nuovo colossal, a tenere incollati al video milioni di indiani come fa attualmente il Mahabarata?
I cristiani indiani hanno pensato un grande colossal sulla vita di Gesù, Cristaayan. Verrà trasmesso in televisione a puntate, così come il Ramayana o il Mahabarata ma lo stile, dalle prime notizie in circolazione, sembra essere quello bollywoodiano. Già dal trailer è evidente il rimando alle saghe hindu: le musiche, il montaggio, le prediche sotto l'albero della bodhy e, diciamolo, seppur con rispetto, Cristo sembra proprio un Baba di Varanasi!
Il film è girato in stati a prevalenza cristiana anche se gli attori non lo sono.
Non si tratta del primo esperimento indiano sulla vita di Cristo. Per la prossima primavera dovrebbe uscire un film in 3D per il cinema intitolato "Trenta pezzi d'argento", del regista Johny Sagarika.
L'attenzione indiana per il cristianesimo ha origini antiche, origini che si riferiscono ad un passato più remoto di quello della dominazione occidentale. Molti indiani del sud ritengono, con una certa convinzione, che il sepolcro di Cristo, morto e non risorto, si trovi in Kerala. Più di una volta in Nepal alcuni cristiani mi hanno parlato di un viaggio del profeta in Asia. Nelle bilbioteche di Kathmandu ho visto molti libri sull'argomento.
Riuscirà, il nuovo colossal, a tenere incollati al video milioni di indiani come fa attualmente il Mahabarata?
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domenica 9 dicembre 2012
Gli sposi baby del Nepal
Nuwakot, luglio 2008 |
Esistono numerose motivazioni religiose al matrimonio in tenera età. Secondo le leggi di Manu se all'arrivo del menarca la bambina non è sposata, questo finirà nella bocca degli antenati e-o defunti. Per questo motivo le bambine sono di solito piccolissime, tra gli 8 e i 14 anni. In tutto il paese la percentuale dei matrimoni giovanili è del 23% per le bambine e dell'8% per i bambini. Altri dati forniti da Central Child Welfare Board parlano del 34% per le bambine. Nella zona di Rupandhei, nel distretto di Lumbini, le percentuali arrivano addirittura all'85% dei matrimoni per i ragazzi sotto i 18 anni.
Secondo l'UNICEF i matrimoni infantili nel mondo riguardano 10 milioni di bambini o giovani.La limitazione dell'istruzione, il maltrattamento e la malnutrizione, il non accesso al lavoro sono solo alcune delle conseguenze di questo fenomeno. Molte giovani madri non sono in grado di portare avanti gravidanze. A seguito di parti precoci si manifestano inoltre profonde lacerazioni vaginali che spesso risultano incurabili. Secondo i dati dell'International Centre of Research on Woman, le donne sotto i 15 anni hanno superiore di 5 volte la possibilità di non riuscire a portare a termine una gravidanza.
In India un detto dice : "Tirar su una bambina è come annaffiare il giardino di uno sconosciuto".
In Nepal il padre di 6 figlie femmine mi ha detto: "My doughters are like someone else's property"
Meglio darle in spose che venderle al mercato della prostituzione. Ma questa è un'altra storia
martedì 4 dicembre 2012
Il Guru dall'India a Venezia
Future India Colloquia
Lunedì 10 Dicembre 2012, dalle ore 10.30, presso la Sala A di Palazzo Vendramin di Venezia, si terrà un'interessante conferenza sulla figura del Guru in India. L'iniziativa è inserita nel ciclo di incontri organizzati dal Dipartimento di Studi sull'Asia e sull'Africa mediterranea dell'Università Ca' Foscari.
I relatori saranno Stefano Pellò, Antonio Rigopoulos e Federico Squarcini.
Lunedì 10 Dicembre 2012, dalle ore 10.30, presso la Sala A di Palazzo Vendramin di Venezia, si terrà un'interessante conferenza sulla figura del Guru in India. L'iniziativa è inserita nel ciclo di incontri organizzati dal Dipartimento di Studi sull'Asia e sull'Africa mediterranea dell'Università Ca' Foscari.
I relatori saranno Stefano Pellò, Antonio Rigopoulos e Federico Squarcini.
lunedì 3 dicembre 2012
Moderni Satyagraha. Gandhi e la letteratura
Il Satyagraha di Kudankulam |
Le proteste dal basso, l'organizzazione di semplici villaggi di contadini e pescatori riportano alla mente i tempi dell'Indipendenza e gli animi accesi dalle parole del Mahatma Gandhi.
In Kanthapura, romanzo di Raja Rao del 1938, si rintracciano gli stessi moti del cuore e dello spirito.
Kanthapura è un villaggio del Karnataka gestito da un patel ed intriso di una forte religiosità e da una forte divisione castale. Qui la diffusione della protesta gandhiana assume sfumature religiose. I racconti del Mahabarata e del Ramayana sembrano sovrapporsi a quelli di una lotta presente per la libertà e l'indipendenza. Le caste, inizialmente in opposizione tra di loro, si uniscono in un solo grido: Mahatma Gandhi ki jai! E' una rivoluzione femminile quella del villaggio. I braccialetti di vetro, le sari e le loro labbra sono rotte nel tumulto di una protesta che si vuole pacifica e che il potere non riesce e vuole capire. La protesta pacifica è quella della marcia silenziosa, della iarda di cotone filato in casa con il charka, la ruota per filare, per determinare lo swadeshi, per boicottare i prodotti dei "visi rossi". La strada per la libertà è quella della non violenza, dell'ahimsa. Dopo la battaglia silenziosa appare una luce, quella dello swaraj, quella di un lontano Nerhu, "il sostenitore della distribuzione egualitaria".
La liberazione dll'India diventa la liberazione di Sita. Ram, libero, tornerà dall'esilio e Sita sarà con lui, non più nelle grinfie del perfido Ravana. Ma in quel tempo l'India avrebbe dovuto attaversare una nuova bufera, uno scontro nel quale il nemico sarebbe stato il "fratello vicino".
Il primo romanzo indiano sull'indipennza è Murugan the tiller scritto nel 1927 da K.S. Venkataramani insieme a Kandan the patriot. La figura di Gandhi e il suo impatto sulla storia dell'India comapare anche in Intoccabile di M.R. Anand, dove un giovane spazzino finisce inavvertitamente tra la folla che attende l'arrivo del Mahatma tornando poi verso casa con la coscienza della sua identità, una coscienza che prima non sapeva neanche di possedere. Anche R.K. Narayan, in Aspettando il Mahatma mette in luce i difficili anni dell'Indipendenza e la figura gandhiana. La prospettiva è sempre quella di un giovane, un ventenne pigro e sognatore che si avvicina a Gandhi per un capriccio amoroso; la sua conversione ai principi di verità e non violenza è dunque piuttosto superficiale. Non ci si sorprende infatti nel vederlo virare verso le idee e i principi più materialistici e violenti di Chandra Bose. Uno degli ultimi romanzi aventi Gandhi come protagonista, diretto o indiretto, è sicuramente Mira e il Mahatma di Sudhir Kakar . Si tratta della vera storia di Madeline Slane, una giovane inglese che assunse il nome di Mira quando venne ammessa nell'ashram di Gandhi presso il fiume Sabarmati. Il romanzo, magistralmente scritto, è in verità un collage di lettere, pagine di diario e testimonianze dirette dei più stretti collaboratori del Mahatma.
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sabato 1 dicembre 2012
Il principe nepalese di nuovo nei guai
Paras Shah |
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