Grimus:Simurg |
Qual
è il nesso tra l’insuccesso del primo e introvabile romanzo di S. Rushdie e il
suo successo seguente? Leggendo Grimus,
l’esordio degli anni ’70 del romanziere indiano, ci si pone tante domande, e
non sempre è facile darsi una risposta. Alcuni lo hanno definito romanzo di
fantascienza, altri romanzo visionario. Nulla di tutto questo, perché Grimus è questo e molto
altro altro ancora, ma anche niente di tutto questo.
Ok,
calma, calma e sangue freddo. Quella che ci vuole molte volte quando si leggono le prime 30
pagine di un romanzo di S. Rushdie.
Più
che da Asimov o Delany, Grimus sembra più ispirarsi a Huxley e ai suoi paradisi artificiali. L’alterazione narrativa è
quella dei piani della coscienza. Rushdie descrive un mondo realmente irreale
dove vivono coloro che hanno scelto l’immortalità attraverso una boccetta dal
liquido giallo che ricorda la pillola rossa o blu di Matrix.
Isola di Carf è l’isola degli
immortali. Un isola fantastico-immaginifica dove il protagonista, Aquila
Svolazzante, va in cerca della sorella-madre-amante Cane da Penna. Il viaggio è
quello della coscienza, sul piano delle dimensioni interne, attraverso l’immaginazione.
Sull’isola sono presenti interessanti personaggi. Ognuno di loro ha una storia
da raccontare e un passato da dimenticare. Tra le bizzarre presenze c’è quella
della coscienza parlante del Gorf, l’entità
pietrificata dotata di poteri mentali che riescono ad alterare anagrammaticamente
il loro ambiente e le coscienze altrui. Carf è kaf, la lettera k araba, o almeno una delle sue pronunce.Nell’isola
di Carf ognuno deve avere un interesse principale al quale dedicare tutta l’eternità.
Il nano-filosofo Gribb, ad esempio, raccoglie massime del pensiero adatte ad ogni
circostanza. Ma anche nella prospettiva dell’eterno di verificano dei blink,
intervalli di non essenza che provocano ulteriori alterazioni e un fortissimo
senso di straniamento.
L’alterazione
dell’immaginazione passa da Huxley attraverso
Bukowki così che il viaggio
assume una forte connotazione erotico-ossessiva e Aquila svolazzante entra in
vagine che diventano caverne, nuovi mondi interiori da esplorare. Un erotismo che caratterizzerà molti altri
romanzi di Rushdie; una spinta, una pulsione verso donne la cui bellezza
abbaglia e sconcerta. Un erotismo che affida alle donne un potere, un dominio
capace di distruggere quello che le circonda e che il personaggio maschile
cerca di arginare con azioni e atteggiamenti mentali fallocentrici.
Il
vero protagonista del romanzo è forse la follia,
la negazione del passato e la sua ossessiva rievocazione nell’eternità scelta.
Al posto del Realismo magico, di cui questa storia è un pallido eufemismo,
Rushdie dosa i piani mentali possibili e il timore costante di trovarsi in un
sogno o sotto l’effetto di qualche sostanza stupefacente.
Quella
di Carf è una comunità utopica dove tutto “apparentemente” funziona perché Grimus
crea l’Effetto affinchè ciò avvenga:
non esiste denaro, non esistono le classi sociali o la lotta tra classi. Cosa
lo rende possibile? La presenza di una forza ostile potente che rende accettabile l’annullamento delle differenze pur nella comune ricerca di un mezzo per
sopravvivere. Con l’arrivo dell’elemento nuovo ed esterno l’equilibrio si
altera così la passione, la gelosia, il
desiderio incontrollabile, la vendetta la violenza fanno il loro ingresso
nella comunità di Carf così come nei successivi romanzi di Rushdie. Solo una
cosa può salvare: rimanere nel “bozzolo “del passato e nelle “minuzie “del presente.
Vivere per le proprie ossessioni fa sentire distaccati, inebriati e completi.
Distrarsi da ciò equivale a rendersi vulnerabili rispetto alle dimensioni della
coscienza. Grimus, a differenza degli altri uomini, sa che la “dimensione” in cui si sceglie di vivere è
solo una di un’infinità possibile. Accettare la dimensione vuol dire
cambiare il proprio essere.
L’azione,
se non determinata da cristalli veggenti o rose di pietra dalla profondità
dimensionale, diventa condizionata dai futuri possibili.
Grimus è il deus ex machina di una Febbre dimensionale difficile da
controllare. Grimus è il Simurg, il signore degli uccelli, dei 30 uccelli. Un
antico poema sufi racconta del viaggio di 30 uccelli per trovare il re di tutti
i piumati. Il viaggio continua fino a quando i 30 uccelli non si accorgono di
essere diventati loro stessi quello che stanno cercando. E così Aquila
svolazzante diventa Grimus nel tentativo di cercarlo e distruggerlo.
Una
trama esile per un romanzo corposo, denso
e concettuale che cade un po’ sulla banalità di certi luoghi comuni
letterari. Una “prima opera” che
presenta in potenza la ricchezza immaginifica del futuro Rushdie. Un romanzo non
imperdibile che legge con gusto chi ha pazienza, attenzione e il conforto dato dalla conoscenza delle
opere successive di questo straordinario scrittore.
2 commenti:
Grazie! La potenza immaginifica di Rushdie, ecco hai detto tutto.
immafinifica e un po' folle :)
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