mercoledì 14 marzo 2012

Free Tibet censurato a Venezia

Oggi leggendo il Corriere della sera l'amaro in bocca è tornato come nei miei giorni tibetani

Blitz pro Tibet alla mostra
Picchiato giornalista americano
Manfred Manera all'evento «cinese» con un foulard al collo viene malmenato dai portinai

VENEZIA – Improvvisano un blitz pro tibet alla mostra cinese ma vengono malmenati e messi alla porta. Protagonista dell'episodio il giornalista statunitense Manfred Manera che, in occasione del «Hangzhou Day», evento per la promozione degli scambi economici e culturali tra Venezia e la città cinese, si è presentato con la moglie e un amico a palazzo cavallino Franchetti, terza tappa dell'incontro veneziano-cinese, con le bandiere del Tibet al collo a mo' di foulard.
«Sono stato malmenato all'ingresso di una mostra di libero accesso al pubblico – racconta Manera, giornalista di News Week - da parte di due portinai e tre camerieri che cercavano d'impedire l'ingresso a un cittadino italiano e a un giornalista. Questo non in Cina ma in Italia, a Venezia». «La cosa buffa – continua il cronista americano - è che poi a causa della mia presenza hanno barricato la porta al terzo piano di accesso alla mostra, per cui il pubblico seguente è dovuto salire per la scale di servizio, dietro al bar».





(dal Corriere della sera di ieri)

Qualsiasi commento è superfluo..............

4 commenti:

Elisa Chiodarelli ha detto...

ciao cara Sonia
... ma forse i tre camerieri e i portinai erano delle pedine. Come sempre c'è qualcuno di grosso che decide e tanti piccoli che non pensano, o hanno paura di farlo.
bacioni

maetta ha detto...

Ciao Sonia!
come state? le disavventure continuano o per i momento sono in stand by? spero tanto possiate risolvere al meglio....
Grazie mille degli auguri a Ottavio!
sono certa che in "gondoeta" ci verrebbe anche subito!!!
bacioni e a presto MARA

Unknown ha detto...

Elisa: lo penso anche io. Comunque è grave

Maetta: le disavventure proseguono ma teniamo duro

Clara ha detto...

assurdo, grottesco e purtroppo vero. Ciao Sonia, un abbraccio!