Spiando i nepalesi. Patan, Nepal, Agosto 2010 |
Chi è di questo avviso allora, allo stesso modo, avrebbe difficoltà a comprendere i giochi di intercettazione del subcontinente. Che la Cina e l'India siano in competizione tra loro non è ormai un mistero. Ma la presenza del fratello povero nepalese spiato dai cinesi quantomeno fa riflettere. Le intercettazioni cinesi non sembrano avere per oggetto solo la ormai ben nota questione tibetana, e dunque il controllo delle migliaia di profughi tibetani in Nepal.
La limitazione della comunicazone in Cina non è certo una novità. L'interesse cinese è forse quello legato al controllo di una situazione politica, quella nepalese, in una situazione di precarietà. Le incertezze legate alle imminennti elezioni sono sicuramente un motivo di interesse per gli equilibri del subcontinente.
Pare evidente che ad essere controllati o intercettati potrebbero dunque essere i numerosi giornalisti internazionali presenti sul territorio nepalese.Un rapporto dell'Human rights watch del 2008 segnale numerosi casi di limitazioni a giornalisti che trattavono questioni riguardanti gli esuli tibetani. Nelle zone di Kodari, al confine tra Cina (Tibet) e Nepal, i giornalisti o occidentali troppo curiosi vengono spesso seguiti da cinesi in borghese che vigilano sulla "serenità" dei rifugiati tibetani di confine.
E allora la stampa nepalese obbedisce al padrone. Spesso i giornalisti si autocensurano per non incorrere nel problema di essere oscurati o ripresi brutalmente. Quello che non si auto-omette viene ascoltato e controllato. Anche il Nepal, con le sue altezze e le sue insicurezze, è un paese sorvegliato da un potere che sembra essere pù alto dello stesso Himalaya.
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