Mentre il Governo cerca di trovare un accordo di stabilità, il resto dei nepalesi si prepara alla notte di Shiva. Mercoledì 2 Marzo si festeggia Shivaratri. Lo scorso anno se ne è parlato approfonditamente qui.
Quest'anno c'è un'interessante novità. Il Pashupati Area Development Trust (PADT), l'ente che gestisce il noto tempio shivaista dove si terrà la festa, ha proposto per quest'anno il pagamento di un biglietto per velocizzare le lunghe code di ingresso alla zona sacra. Il biglietto costa circa 1000 NRS, una cifra spropositata per la maggior parte dei nepalesi.
Molte banche (Nepal SBI, Everest Bank e Punjab Nat Bank) si sono adoperate per stampare e distribuire preventivamente questi "sacri ingressi". La vendita anticipate permette tacitamente l'acquisto dell'"holy -ticket" anche ai non -hindu, fattore assolutamente da scongiurare se si considera che la zona più sacra di Pashupati è assolutamente vietata a turisti o stranieri appartenenti ad altre religioni.
Lo Shivarattri richiama annualmente migliaia di fedeli. Ci si è dunque organizzati in tempo con la stampa dei primi 25.000 biglietti di ingresso. Un discreto guadagno per il PADT!
A poche settimane dalla polemica per le sepolture dei cristiani, le acque del Bagmati tornano a brontolare, e lo fanno attraverso la voce di Bharat Mani Jangam, scritture e attivista hindu, che ritiene vergognoso dover pagare per accostarsi alle proprie divinità. In un paese dove il sistema delle caste è ancora forte, l'introduzione del denaro per accessi facilitati al sacro non fa che aumentare il divario tra ricchi e poveri.
Forse a molti non resterà altro che guardare da lontano.
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