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mercoledì 11 aprile 2012
Letteratura indiana: lo sfondo del Kerala
Segnalo un nuovo libro di ambientazione indiana recentemente tradotto in Italia
UNA CASA DI PETALI ROSSI, di Kamala Nair. Editrice Nord
Qui i link di approfondimento sul romanzo e sull'autrice
martedì 6 marzo 2012
Elezioni in India: il tramonto di una dinastia?
Grande flop per il Congress Party in India. Sembra proprio che Rahul, il rampollo della famiglia Gandhi, più che un delfino sia una trota o un salmone che tenta di risalire affannosamente la corrente. Ma la meta con la quale si confronta è quella di tre grandi natanti politici: il bisnonno Nerhu, la nonna Indira e la madre Sonia.
Questa mattina si è ufficializzato il risultato per il rinnovo della Camera bassa dei Parlamenti regionali in 5 stati: Goa, Manipur, Punjab, Uttar Pradesh e Uttarakhand. In uno degli stati più popolosi dell’India, l’Uttar Pradesh, il Congress arriva fiaccamente solo in quarta posizione! Davanti sfilano il Samajwady Party (socialisti), il Bahujan Samaj Party (centro –sinistra degli intoccabili) e BJB (centrodestra secondo partito in India). L’unico luogo dove il partito dei Gandhi sembra brillare è il lontano Manipur, uno stato remoto vicino il confine orientale con la Birmania.
Rahul ha preso solo qualche decina di seggi su 403 in Uttar Pradesh, lo stato dove ha fatto più campagna elettorale. Il partito è in difficoltà a causa dell’inflazione e della corruzione dilaganti.
Siamo forse al tramonto di una dinastia? In cosa ha sbagliato Rahul? Forse non ha il temperamento e la forza della nonna Indira. Forse è troppo vicino alla moderazione del padre Rajiv? Forse il “meticciato” italo-indiano piace poco al popolo hindustano, soprattutto dopo gli ultimi episodi con i marò indiani?
I risultati elettorali in Uttar Pradesh sono importanti perché anticipano le proiezioni per quelli federali nell’appuntamento ai seggi previsto per il 2014. Il governo Singh è debole e Sonia Gandhi malata.
Perché la dinastia Gandhi ha stancato gli indiani? Forse perché lo scintillante progresso fa credere alla popolazione di non aver più bisogno di un guru che li segua e protegga. Sono finiti i tempi in cui Indira veniva associata a Durga che cavalca una tigre. Dall’Indipendenza ad oggi questo non è certo il primo momento buio per la famiglia Gandhi, ma qualcosa sembra essere cambiato. In India si muore sempre di fame, c’è sempre l’analfabetismo e una povertà aberrante, ma negli animi si guarda avanti, si guarda al cambiamento.
I giornali indiani di partito attribuiscono la sconfitta a incomprensioni interne. Rahul viene definito non responsabile. La sua campagna elettorale è durata più di 3 anni. Ma forse si vuole troppo giustificare il rampollo Gandhi. In verità la famiglia avrebbe già pronto un sostituto, la sorella Priyanca. A quanto pare la giovane Gandhi sarebbe più apprezzata dall’elettorato indiano. Negli anni passati si è distinta per l’appoggio dato alla madre Sonia nelle ultime campagne elettorali. Ma i figli maschi, i primogeniti, hanno sempre la precedenza. Ma anche nelle famiglie importanti ci sono preferenze.E' il caso di Sanjay, fratello minore di Rajiv. Indira Gandhi era forse consapevole delle sue dubbie doti politiche, basti ricordare lo sgombro di uno slum musulmano presso la moschea Jama Masjid o la politica di sterilizzazioni nel 1976. Dietro la dichiarazione dello Stato di Emergenza del 1975 molti vedono l'impronta del giovane figlio di Indira.
Forse anche Rahul non ha la stoffa per fare il politico, così come non la aveva il padre assassinato dalle Tigri Tamil. Fino al 2004 il rampollo era un imprenditore che al massimo prestava la faccia e il nome per campagne di beneficienza o missioni diplomatiche. Anche a quel tempo le elezioni in Uttar Pradesh andarono maluccio: 10 seggi su 80!
La campagna elettorale di Rahul si basava sul favore alle classi meno privilegiate. Sembra di sentire l’eco della lotta alla povertà incoraggiata da Indira negli anni 70’. E’ di famiglia anche il vizio di essere arrestati: a maggio scorso Rahul è stato incarcerato per aver manifestato con dei contadini dell’Uttar Pradesh contro le multinazionali agricole. Il bisnonno Nerhu, in carcere per 9 anni, ne sarebbe stato fiero! Probabilmente le poche ore di carcere di Rahul non hanno avuto la stessa risonanza dei sacrifici di Nerhu. Il tema della povertà sembra inoltre superato. Le masse prestano forse più interesse al problema della corruzione sponsorizzato da Anna Hazare.
Forse la figura carismatica di Sonia è troppo difficile da eguagliare per Rahul. Troppo amata, quasi divinizzata. Quando sono in India il mio solo nome, l’unica cosa che ho in comune con la Maino oltre alla provenienza veneta, suscita ammirazione, adorazione.
Ma l’italianità di Sonia potrebbe essere uno dei fattori della disfatta elettorale del Congresso.
L’episodio dei marò italiani è stato da molti collegato a questa tornata elettorale. Fare presa sulla negatività degli italiani “assassini di poveri marinai indiani” a molti è parsa una strategia politica. Molti ricorderanno le bandiere del BJP, il partito di destra nazionalista, sventolate davanti alla petroliera italiana. A sostegno di questa tesi ci sarebbe l’insistenza del governo locale affinchè il caso venga gestito da un tribunale indiano nonché la strana dinamica di tutto l’accaduto. E’ vero che il BJP ha attenuto un risultato migliore rispetto al Congress ma è anche vero che in Kerala si deve ancora votare. Tutta la faccenda non è comunque una buona pubblicità per la dinastia italo-indiana Gandhi. In molti pensano ad un complotto politico ordito ad arte. Se ciò fosse avvalorabile dovremmo parlare di governi locali così corrotti da orchestrare omicidi e casi diplomatici internazionali per meri risultati elettorali. Ciò equivarrebbe inoltre a supporre che il governo locale del Kerala ha più influenza e potere di quello centrale. Ricordiamo che Delhi, nell’imminenza dell’accaduto, aveva minimizzato la portata dell’incidente. Dopo la presa di posizione del Kerala si è però cambiata opinione e le contrattazioni con il governo italiano sono diventate più difficili. E’ arrivata dunque a questa debolezza il potere di Delhi? Una cosa è vera: attualmente in Kerala la maggioranza del Congress è minima, irrisoria. Questi risultati, uniti alla questione dei marò, non preparano certo un buon campo elettorale e politico per la famiglia Gandhi. Il 18 Marzo il Kerala avrà comunque elezione suppletive per un seggio del Parlamento locale. Un’altra prova per il Congress, ma meno risonante rispetto a quella appena conclusasi in Uttar Pradesh.
L’episodio dei marò italiani è stato da molti collegato a questa tornata elettorale. Fare presa sulla negatività degli italiani “assassini di poveri marinai indiani” a molti è parsa una strategia politica. Molti ricorderanno le bandiere del BJP, il partito di destra nazionalista, sventolate davanti alla petroliera italiana. A sostegno di questa tesi ci sarebbe l’insistenza del governo locale affinchè il caso venga gestito da un tribunale indiano nonché la strana dinamica di tutto l’accaduto. E’ vero che il BJP ha attenuto un risultato migliore rispetto al Congress ma è anche vero che in Kerala si deve ancora votare. Tutta la faccenda non è comunque una buona pubblicità per la dinastia italo-indiana Gandhi. In molti pensano ad un complotto politico ordito ad arte. Se ciò fosse avvalorabile dovremmo parlare di governi locali così corrotti da orchestrare omicidi e casi diplomatici internazionali per meri risultati elettorali. Ciò equivarrebbe inoltre a supporre che il governo locale del Kerala ha più influenza e potere di quello centrale. Ricordiamo che Delhi, nell’imminenza dell’accaduto, aveva minimizzato la portata dell’incidente. Dopo la presa di posizione del Kerala si è però cambiata opinione e le contrattazioni con il governo italiano sono diventate più difficili. E’ arrivata dunque a questa debolezza il potere di Delhi? Una cosa è vera: attualmente in Kerala la maggioranza del Congress è minima, irrisoria. Questi risultati, uniti alla questione dei marò, non preparano certo un buon campo elettorale e politico per la famiglia Gandhi. Il 18 Marzo il Kerala avrà comunque elezione suppletive per un seggio del Parlamento locale. Un’altra prova per il Congress, ma meno risonante rispetto a quella appena conclusasi in Uttar Pradesh.
Forse i Gandhi dovrebbero preoccuparsi di un altro pericolo per le prossime elezioni politiche. L’India va forse alla ricerca di una nuova aria politica, se di novità si può parlare, con il BJP. E’ infatti probabile che si determini una situazione “Gandhi contro Gandhi”. Proprio così. Che sia Rhaul o che sia Priyanca a rappresentare il Congresso, all’opposizione potrebbe esserci il giovane cugino Varun, il figlio di Sanjay. Arriveremo a questo o la dinastia Gandhi si spegnerà prima (magari con meno spargimenti di sangue), come quella Kennedy?
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venerdì 16 dicembre 2011
Le donne indiane dove sono?
A Sunita, Agosto 2009 |
Come si può giungere a tanta miseria culturale?
Quello della sex ratio è un problema di molti paesi dell'Asia. La Cina e la politica del figlio unico hanno indotto all'implementazione di un'orrida pratica già largamente diffusa nel paese. Attualmente alle coppie che hanno una bambina viene data un'altra possibilità. Si incrociano le dita e si spera che sia maschio. Si, perchè nelle campagne cinesi la nascita di una bambina, l'unica figlia prima di pagare una tassa per ulteriori figli, può essere una maledizione.
Solo nell'ultimo anno mancano all'appello 60 donne. Nascono 940 femmine ogni 1000 maschietti. In un paese come l'India che si appresta al miliardo e 300 milioni di abitanti, che nel 2020 supererà sicuramente la Cina, che non ha problemi demografici, la scomparsa di queste 60 bambine è giustificabile solo con un'accurata selezione.Nel 2001 la sex ratio vedeva la presenza di 100 bambini e 94 bambine. Il rapporto attuale in Punjab è quello di 100 a 79,8.
E' vero, l'India è il paese di Sonia e Indira Gandhi, il paese dei presidenti donne come Pratibha Devisingh Pati, delle leggi che garantiscono, o cercano di garantire quote rosa adeguate in ambito lavorativo e politico. Sonia Gandhi sta premendo affinchè si approvi una legge che garantisca il 33% di incarichi parlamentari.
Ma l'India è il paese dove le donne subiscono ancora umiliazioni e vessazioni indicibili.
- In Rajastan il 56 % delle donne si sposa sotto i 15 anni di età
-Molte donne, rimaste vedove, sono spinte dalle famiglie a scegliere la Sati, la morte sul rogo del marito per essere poi santificate e ricordate come "brave mogli". Il governo ha addirittura emanato una legge, già nel 1929, che scoraggia i testimoni e i sostenitori di tali immolazioni. Il tredicesimo giorno dopo la Sati si celebra una cerimonia di santificazione per la donna pura che ha scelto di seguire il marito anche in morte. Spesso queste immolazioni sono veri e propri suicidi perchè la condizione vedovile indiana è alquanto difficile. Su questo interessante argomento ci sarebbe tanto da dire; un film, Water di D. Metha, ne mette in luce le caratteristiche.
-Molte vengono stuprate da zii o parenti più o meno prossimi
-Altre vengono picchiate, bruciate o indotte al suicidio per mantenere la dote che hanno portato in caso o poter sposare un'altra donna. A volte le torture peggiori vengono inflitte dalle suocere
E' vero, forse tutto questo avviene solo nei villaggi isolati e poco evoluti culturalmente. Ma di quale cultura parliamo? Sono dunque forse fortunate le bambine che si decide di non far nascere?
Oggi questo fenomeno non è legato solo ai villaggi, sta aumentando drasticamente anche nelle grandi città. Nel 2030 i maschi indiani saranno il 20% in più rispetto alle femminucce.
Perchè scompaiono le bambine?
Perchè una bambina rappresenta solo un peso per la famiglia: vestirla, nutrirla, istruirla, vengono considerati gesti inutili, senza frutto, perchè quella bambina, il prima possibile, abbandonerà la casa dei genitori per entrare nella casa del futuro marito. Un matrimonio rappresenta, per le famiglie indiane di bassa estrazione sociale, una spesa ingente e gravosa, la spesa più importante e pesante. Spesso alcune famiglie si indebitano spaventosamente per poter presentare una dote adeguata. Scarsa dote, scarso marito. Scarso marito, poco onore per la famiglia. E l'onore in India è importantissimo.
Dal 1961 la dote sarebbe, in teoria, abolita, illegale. Di fatto non è cambiato nulla, fatta eccezione per i Nair del Kerala.
Avere un figlio maschio, comunque, è considerato un segno di fortuna e prosperità. il figlio maschio continua il nome della famiglia, rappresenta forza e virilità e si prende carico dei genitori anziani. Ricordiamo inoltre che nella tradizione hindu il figlio maschio è colui che accende il rogo funebre dei genitori.
Le bambine allora scompaiono: con un'ecografia fetale è possibile stabilire in pochi minuti il sesso del nascituro. In altrettanti pochi minuti, nei tempi giusti e legali, è possibile sbarazzarsi di un feto indesiderata perchè gravoso.
Ma esiste anche una disuguaglianza durante la vita.
Normalmente la mortalità femminile è inferiore rispetto a quella maschile. In alcuni paesi asiatici, tra i quali spicca l'India, il tasso di mortalità femminile diventa invece il più alto. Le bambine vengono malnutrite, non viene data loro assistenza medica adeguata, un'istruzione adeguata. Il rischio di morte tra 1 e 5 anni è del 50%. E'anemico il 60 % delle donne indiane. L'India ha 6 volte più universitari della Cina ma metà delle donne è analfabeta.
"Le donne reggono metà del cielo" dicono i cinesi, ma la realtà asiatica sembra sconfessare questa affermazione. Ogni anno in Cina muoiono 39.000 bambine entro il primo anno di vita a causa delle scarse cure e della scarsa attenzione ad esse prestata. In India ogni due ore viene bruciata una donna. In Nepal centinaia di bambine vengono rapite e rivendute ai bordelli di Delhi o Calcutta.
Le donne, in realtà, se riuscissero a nascere e a sopravvivere, potrebbero essere una risorsa importantissima per molti paesi asiatici. Crescere, studiare e trovare un lavoro sono semplici cose che possono cambiare un sistema. ll Kerala ha già fatto questo passo avanti: la mortalità infantile è scesa, il livello di istruzione è salito e con esso lo sviluppo economico.
Le donne possono portare pace: l'assenza di donne, a lungo andare può portare a problemi di ordine sociale e civile. Nelle società dove le donne sono numericamente inferiori o emarginate prevale una cultura aggressiva e violenta. Il terrorismo sembra prevalere nei paesi dove le donne hanno un livello culturale basso.
E' difficile proporre soluzioni, sopratutto da parte di una donna che si è ormai convinta del fatto che la sua condizione di donna la porta e la porterà irrimediabilmente verso condizioni di discriminazione quotidiana. Si può essere nati, sopravvissuti, istruiti ma, purtroppo, tristemente consapevoli e rassegnati.
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