mercoledì 28 marzo 2012

Notturno indiano: addio a Tabucchi, un maestro letterario


Ci sono tanti modi di raccontare l'India

"Chi ha voluto cercare non vuol più trovare. Chi ha voluto essere cercato, non vuol più farsi trovare"

                                                                                                        Tabucchi, Notturno indiano

giovedì 22 marzo 2012

Primavera italo-nepalese



Ed ecco la Primavera. Arriva da noi così come in Nepal. Grazie agli amici nepalesi per questo splendido regalo. Il rododendro è il fiore nazionale in Nepal. Il rosso di questi petali richiama le file davanti ai templi, le tika di benedizione ogni mattina, quell'odore dolciastro tra i capelli.  Il rosso del sindur che rimane sui polpastrelli delle dita accompagna i ricordi e l'attesa prima di una nuova partenza. Grazie

lunedì 19 marzo 2012

Terzani e Venezia:la sua biblioteca orientale in laguna

Segnalo un'interessante iniziativa presso la Fondazione Cini di Venezia. La biblioteca orientale di Tiziano Terzani sarà disponibile al pubblico.
Un interessante approfondimento è consultabile qui

31 Maggio 2012 - 01 Giugno 2012

Convegni e seminari

Tiziano Terzani. Ritratto di un ‘connaisseur’

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore


Il convegno si pone un duplice obiettivo: da un lato celebrare la donazione alla Fondazione Giorgio Cini dellabiblioteca personale di Tiziano Terzani da parte della vedova Angela Staude Terzani, dall’altro avviare pubblicamente le attività del nuovo Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate che si contraddistinguerà per il carattere comparativo
e interculturale del suo approccio di ricerca; l’enfasi sulla dimensione religiosa e spirituale delle civiltà che sono oggetto di studio e comparazione; l’allargamento della prospettiva alle più importanti tradizioni spirituali del mondo e non solo a quelle orientali.


In particolare il convegno, curato da Àlen Loreti, si pone il compito di indagare a tutto tondo la vicenda umana, artistica e professionale di Tiziano Terzani con l’obiettivo di tracciarne un profi lo libero dai pregiudizi e dai cliché che spesso caratterizzano il discorso su questo importante personaggio della cultura italiana contemporanea (di cui Mondadori ha recentemente pubblicato l’opera omnia nei «Meridiani»).


Informazioni
Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate
Tel : +39 041 2710228

e-mail : civilta.comparate@cini.it    

L'India e l'Italia




L'India non odia gli italiani e l'Italia non odia gli indiani
Articoli come quelli pubblicati da Il Giornale questa mattina dovrebbero forse essere rivisti perchè creano allarmismi e falsa informazione
Diffondiamo, invece, informazioni utili 
Il turismo avventato e improvvisato può essere pericoloso in ogni parte del mondo
L'India ha sempre rispettato il nostro paese così come è vero il contrario

mercoledì 14 marzo 2012

Free Tibet censurato a Venezia

Oggi leggendo il Corriere della sera l'amaro in bocca è tornato come nei miei giorni tibetani

Blitz pro Tibet alla mostra
Picchiato giornalista americano
Manfred Manera all'evento «cinese» con un foulard al collo viene malmenato dai portinai

VENEZIA – Improvvisano un blitz pro tibet alla mostra cinese ma vengono malmenati e messi alla porta. Protagonista dell'episodio il giornalista statunitense Manfred Manera che, in occasione del «Hangzhou Day», evento per la promozione degli scambi economici e culturali tra Venezia e la città cinese, si è presentato con la moglie e un amico a palazzo cavallino Franchetti, terza tappa dell'incontro veneziano-cinese, con le bandiere del Tibet al collo a mo' di foulard.
«Sono stato malmenato all'ingresso di una mostra di libero accesso al pubblico – racconta Manera, giornalista di News Week - da parte di due portinai e tre camerieri che cercavano d'impedire l'ingresso a un cittadino italiano e a un giornalista. Questo non in Cina ma in Italia, a Venezia». «La cosa buffa – continua il cronista americano - è che poi a causa della mia presenza hanno barricato la porta al terzo piano di accesso alla mostra, per cui il pubblico seguente è dovuto salire per la scale di servizio, dietro al bar».





(dal Corriere della sera di ieri)

Qualsiasi commento è superfluo..............

giovedì 8 marzo 2012

Holi 2012

E anche quest'anno arriva holi e porta con sè la primavera. Il colore esprime la vita portata da Krisna. Speriamo in una buona stagione di rinascita. Un caro saluto agli amici in India e in Nepal

mercoledì 7 marzo 2012

L'India al cinema: incontri al Candiani di Mestre

Segnalo un'interessante serie di incontri al Centro Candiani di Mestre (Venezia)

India, una grande civiltà in (lenta?) evoluzione

La sua rappresentazione cinematografica
 martedì 13 marzo, ore 17.00
L'India di ieri e di oggi - aspetti storici, culturali, sociali, politici, filosofici e religiosi
Proiezione di Acqua (Water, Canada/India, 2005, 112') di Deepa Metha
Intervengono Cecilia Cossio, Michele Serra e Daniele Spero


martedì 20 marzo, ore 17.00
Il cinema racconta, coinvolge e fa conoscere. Una finestra aperta sulla cultura indiana
Proiezione di Lettere dal deserto - Elogio della lentezza (Italia, 2010, 60') di Michela Occhipinti
Intervengono Michele Serra, Daniele Spero e la regista


martedì 27 marzo, ore 17.00
L'India di oggi, tra atavici problemi e nuove risorse
Proiezione dei documentari Lambadi Tales e Quamer (India, 2007, 23', v.o. sott. ingl.) di Preeya Nair
Intervengono Francesco Rigon, Michele Serra e Gianni Trotter




sala seminariale primo piano
ingresso libero

Come raggiungere il Centro Candiani
Centro Culturale Candiani 
Piazzale Candiani, 7 
30174 Venezia Mestre 


Come raggiungerlo


In treno: 
dalla stazione F.S. di Mestre prendere l'autobus Linea 2 (fermata sotto l'Hotel Plaza), scendere alla fermata ex Ospedale e percorrere via Antonio da Mestre fino a piazzale Candiani 


In auto: 
uscita Tangenziale Castellana, seguire indicazioni park Candiani, prendere via Einaudi svoltare alla prima a destra fino a piazzale Candiani 

martedì 6 marzo 2012

Elezioni in India: il tramonto di una dinastia?

Grande flop per il Congress Party in India. Sembra proprio che Rahul, il rampollo della famiglia Gandhi, più che un delfino sia una trota o un salmone che tenta di risalire affannosamente la corrente. Ma la meta con la quale si confronta è quella di tre grandi natanti politici: il bisnonno Nerhu, la nonna Indira e la madre Sonia.
Questa mattina si è ufficializzato il risultato per il rinnovo della Camera bassa dei Parlamenti regionali in 5 stati: Goa, Manipur, Punjab, Uttar Pradesh e Uttarakhand.  In uno degli stati più popolosi dell’India, l’Uttar Pradesh, il Congress arriva fiaccamente solo in quarta posizione!  Davanti sfilano il Samajwady Party (socialisti), il Bahujan Samaj Party (centro –sinistra degli intoccabili) e BJB (centrodestra secondo partito in India). L’unico luogo dove il partito dei Gandhi sembra brillare è il lontano Manipur, uno stato remoto vicino il confine orientale con la Birmania.
Rahul ha preso solo qualche decina di seggi su 403 in Uttar Pradesh, lo stato dove ha fatto più campagna elettorale. Il partito è in difficoltà a causa dell’inflazione e della corruzione dilaganti.
Siamo forse al tramonto di una dinastia? In cosa ha sbagliato Rahul? Forse non ha il temperamento e la forza della nonna Indira. Forse è troppo vicino alla moderazione del padre Rajiv? Forse il “meticciato” italo-indiano piace poco al popolo hindustano, soprattutto dopo gli ultimi episodi con i marò indiani?
I risultati elettorali in Uttar Pradesh sono importanti perché anticipano le proiezioni per quelli federali nell’appuntamento ai seggi previsto per il 2014. Il governo Singh è debole e Sonia Gandhi malata.


Perché la dinastia Gandhi ha stancato gli indiani? Forse perché lo scintillante progresso fa credere alla popolazione di non aver più bisogno di un guru che li segua e protegga. Sono finiti i tempi in cui Indira veniva associata a Durga che cavalca una tigre. Dall’Indipendenza ad oggi questo non è certo il primo momento buio per la famiglia Gandhi, ma qualcosa sembra essere cambiato. In India si muore sempre di fame, c’è sempre l’analfabetismo e una povertà aberrante, ma negli animi si guarda avanti, si guarda al cambiamento.
I giornali indiani di partito attribuiscono la sconfitta a incomprensioni interne. Rahul viene definito non responsabile. La sua campagna elettorale è durata più di 3 anni. Ma forse si vuole troppo giustificare il rampollo Gandhi. In verità la famiglia avrebbe già pronto un sostituto, la sorella Priyanca. A quanto pare la giovane Gandhi sarebbe più apprezzata dall’elettorato indiano. Negli anni passati si è distinta per l’appoggio dato alla madre Sonia nelle ultime campagne elettorali. Ma i figli maschi, i primogeniti, hanno sempre la precedenza. Ma anche nelle famiglie importanti ci sono preferenze.E' il caso di Sanjay, fratello minore di Rajiv. Indira Gandhi era forse consapevole delle sue  dubbie doti politiche, basti ricordare lo sgombro di uno slum musulmano presso la moschea Jama Masjid o la politica di sterilizzazioni nel 1976. Dietro la dichiarazione dello Stato di Emergenza del 1975 molti vedono l'impronta del giovane figlio di Indira.


Forse anche  Rahul non ha la stoffa per fare il politico, così come non la aveva il padre assassinato dalle Tigri Tamil. Fino al 2004 il rampollo era un imprenditore che al massimo prestava la faccia e il nome per campagne di beneficienza o missioni diplomatiche. Anche a quel tempo le elezioni in Uttar Pradesh andarono maluccio: 10 seggi su 80!
La campagna elettorale di Rahul si basava sul favore alle classi meno privilegiate. Sembra di sentire l’eco della lotta alla povertà incoraggiata da Indira negli anni 70’. E’ di famiglia anche il vizio di essere arrestati: a maggio scorso Rahul è stato incarcerato per aver manifestato con dei contadini dell’Uttar Pradesh contro le multinazionali agricole. Il bisnonno Nerhu, in carcere per 9 anni, ne sarebbe stato fiero! Probabilmente le poche ore di carcere di Rahul non hanno avuto la stessa risonanza dei sacrifici di Nerhu. Il tema della povertà sembra inoltre superato. Le masse prestano forse più interesse al problema della corruzione sponsorizzato da Anna Hazare.


Forse la figura carismatica di Sonia è troppo difficile da eguagliare per Rahul. Troppo amata, quasi divinizzata. Quando sono in India il mio solo nome, l’unica cosa che ho in comune con la Maino oltre alla provenienza veneta, suscita ammirazione, adorazione.
Ma l’italianità di Sonia potrebbe essere uno dei fattori della disfatta elettorale del Congresso. 


L’episodio dei marò italiani è stato da molti collegato a questa tornata elettorale. Fare presa sulla negatività degli italiani “assassini di poveri marinai indiani” a molti è parsa una strategia politica. Molti ricorderanno le bandiere del BJP, il partito di destra nazionalista, sventolate davanti alla petroliera italiana. A sostegno di questa tesi ci sarebbe l’insistenza del governo locale affinchè il caso venga gestito da un tribunale indiano nonché la strana dinamica di tutto l’accaduto. E’ vero che il BJP ha attenuto un risultato migliore rispetto al Congress ma è anche vero che in Kerala si deve ancora votare.  Tutta la faccenda non è comunque una buona pubblicità per la dinastia italo-indiana Gandhi. In molti pensano ad un complotto politico ordito ad arte. Se ciò fosse avvalorabile dovremmo parlare di governi locali così corrotti da orchestrare omicidi e casi diplomatici internazionali per meri risultati elettorali. Ciò equivarrebbe inoltre a supporre che il governo locale del Kerala ha più influenza e potere di quello centrale. Ricordiamo che Delhi, nell’imminenza dell’accaduto, aveva minimizzato la portata dell’incidente. Dopo la presa di posizione del Kerala si è però cambiata opinione e le contrattazioni con il governo italiano sono diventate più difficili. E’ arrivata dunque a questa debolezza il potere di Delhi? Una cosa è vera: attualmente in Kerala la maggioranza del Congress è minima, irrisoria. Questi risultati, uniti alla questione dei marò, non preparano certo un buon campo elettorale e politico per la famiglia Gandhi. Il 18 Marzo il Kerala avrà comunque elezione suppletive per un seggio del Parlamento locale. Un’altra prova per il Congress, ma meno risonante rispetto a quella appena conclusasi in Uttar Pradesh.
Forse i Gandhi dovrebbero preoccuparsi di un altro pericolo per le prossime elezioni politiche. L’India va forse alla ricerca di una nuova aria politica, se di novità si può parlare, con il BJP. E’ infatti probabile che si determini una situazione  “Gandhi contro Gandhi”. Proprio così. Che sia Rhaul o che sia Priyanca a rappresentare il Congresso, all’opposizione potrebbe esserci il giovane cugino Varun, il figlio di Sanjay. Arriveremo a questo o la dinastia Gandhi si spegnerà prima (magari con meno spargimenti di sangue), come quella Kennedy?