domenica 28 marzo 2010

Per chi ama la primavera

http://www.youtube.com/watch?v=fOSQt-xRS5s

Per chi ama la primavera, visto che è timidamente arrivata, una canzone che riscalda al cuore. A tutti l'augurio di innamorarvi presto o di rinnovare quello che già avete nel cuore. La canzone è tratta da un film indiano bellissimo, Laagan di Ashutosh Gowariker del 2001 con il il bellissimo Aamir Khan...bhè..innamorarsi di lui però è fin troppo facile......
La musica,neanche a dirlo-quando si tratta di un bel film- è di A.R. Rahman.
Comunque la scena di lui che balla vestito da inglese non si può guardare......ah ah...meglio in versione indiana da villaggio...
Vi ho scelto la versione con i sottotitoli in inglese.

venerdì 12 marzo 2010

Tibet: Olre 51 anni di oppressione



Anche in occasione dell’anniversario per i 51 anni dell’occupazione del Tibet la Cina tenta di offuscare un concetto basilare: il Dalai Lama non richiede l’indipendenza del Tibet ma la sua autonomia. Si continua a negare il fatto che il governo cinese sta progressivamente eliminando il buddhismo.
A detta del neopresidente della Regione autonoma cinese Padma Choling, ciò non corrisponde al vero. I buddisti sarebbero liberi di praticare la loro “religione”.
In realtà i monaci sono costretti in condizioni di semi-schiavitù…mentre il mondo resta a guardare.
Ieri a Kathmandu, in Nepal ci sono state pesanti manifestazioni anticinesi in occasione del 51 anniversario dell’oppressione tibetana. Il governo nepalese ha risposto con la violenza e ha arrestato 34 persone. Come si era comportato negli anni 70’, quando gruppi di resistenza armata formatisi in Mustang, avevano cominciato a portare avanti il loro piano di ribellione? Attaccando! Si, attaccando ma promettendo collaborazione. Quale è stata mai la collaborazione? Nel 2008 ho visto con i miei occhi le manifestazioni anti Pechino a Kathmandu, i giovani tibetani trascinati con violenza per strada.
Con la caduta della monarchia nepalese nel 2006 e la salita al potere dei partiti maoista (Unified Communist Party of Nepal) e leninista-marxista (Unified Marxist–Leninist) il Paese ha iniziato a stringere accordi economici con Pechino.
Quanta parte del mondo sa che, fino ad ora, questa ingiusta occupazione ha causato circa 1 milione di morti? Parliamo tanto dei genocidi del mondo, degli ebrei, degli armeni…e il Tibet? Dov’è? Chi manifesta interesse?
L’altro giorno un giovane mi ha chiesto: “Ma nessuno fa niente? E l’America? Possibile che l’Onu o la Nato non intervengano? Abbiamo fatto tutto quel casino per l’Iraq che è pure più piccolo!”
Cosa dovevo dirgli?

sabato 6 marzo 2010

Oltre la felicità interna lorda del Bhutan



La scorsa settimana, leggendo il giornale mi ha colpito una notizia. Il Bhutan misura l’indice di incremento della “felicità interna lorda”. Mentre il mondo si sbraccia per aumentare il Pil e l’Occidente sbatte i piedi perché India e Cina galoppano, il piccolo paese himalayano vive indisturbato nella sua realtà d’altura.
Il paese è stato aperto al turismo solo nel 1974. Probabilmente il contatto non così diretto con la generazione del Mac Donald’s e della Coca cola ha preservato un piccolo angolo di Paradiso.
Oggi visitare il Bhutan è molto costoso. L’ultima volta che ho preso informazioni ricordo che il visto costava circa 200 dollari per ogni notte di soggiorno e vale solo per 15 giorni. Non male!
Ma perché il Bhutan sono felici? Perché hanno un re che li segue amorevolmente; domina la poliandria (una donna può avere più mariti così da preservare l’integrità della proprietà privata), la religione principale è il buddismo e c’è pochissimo inquinamento, data l’impervietà di alcune zone è difficile immaginare un sistema stradale ramificato. Nonostante questo le aziende idroelettriche riescono a garantire ricchezza alla maggior parte della popolazione.
Una legge stabilisce che” il 60% delle foreste debba restare coperto di foreste”!!!!!!
Mentre la California aumenta del 200% le tasse scolastiche, il Bhutan offre l’istruzione gratuita, anche l’università!!!!
Per calcolare la felicità si considerano il livello di salute fisica, il benessere psicologico e culturale, l’integrazione, il tasso di democrazia e….straordinario….l’uso del tempo. Come usiamo noi il nostro tempo? Quali sono allora i paese verso cui guardare seriamente? Credo che l’orizzonte bhutanese sia di gran lunga auspicabile. Non è il paese perfetto ma, se si pretende poco…..