lunedì 25 novembre 2013

Quali violenze?

Le violenze sono tante. Non solo quelle sessuali e fisiche. Nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne ricordiamo differenti forme di persecuzione.
Le donne, da sempre, sono vittime di soprusi e vessazioni.
Quelle della quotidianità, dei colleghi di lavoro che ci ritengono inferiori perchè donne, che non riescono a  riconoscere il nostro ruolo e le nostre responsabilità.
Madri, figlie e mogli, le donne hanno il compito di assistere e fino a quando sono dedite totalmente a questo scopo può andare sommariamente bene. Avere un proprio spazio invece non è concesso. In ambito accademeico, scientifico, intellettuale, culturale, ho visto uomini ridere del ruolo delle donne, del loro impegno, delle loro ricerche. "E' una donna, e qundi è meno brava. Cosa puoi aspettarti da una donna".
Una lenta, costante, inesorabile accusa, un ghigno perpetuo. Non sono che forme di violenza.
E poi c'è la violenza quotidina in casa, quella di mariti e compagni che ci riconoscono solo quando siamo utili al managment familiare. Ma all'occorrenza siamo anche stupide, inutili, non adeguate, imbranate. E allora ci viene chiesto di tacere, di non intervenire, di non fare.
Una lenta, costante parola di questo tipo, ogni giorno, per una vita. Cos'è se non violenza?
A questo si aggiungano le percosse fisiche  e mentali. Anime schiacciate e violentate quotidianamente.
La vilenza ha tanti volti.
Quella che racconto oggi è la storia di Sunita, scappata dal suo carnefice. Scappata da un uomo che non vedeva di lei nulla se non uno spazio da riempire con astio. Una violenza camuffata da amore che giocava su parole vuote e assenti. Quando Sunita ha aperto gli occhi era troppo tardi. Aveva perso tutto intorno a sè.
La violanza ha tanti volti e spesso, troppo spesso, si nasconde dietro la parola amore.

giovedì 21 novembre 2013

Nepali Congress. Un "nuovo" volto per il Nepal

Con sorpresa e stupore il Congress party nepalese si garantisce la maggioranza ( per ora parziale)  alle elezioni svolte il 19 Novembre. Non sembrano crederci neanche gli stessi nepalesi. Il partito maoista sembrava, tra alti e bassi, quello favorito. E' giunto invece solo in terza posizione preceduto dal  Communist Party of Nepal (Ulm). 

La bandiera del Nepali Congress
Il leader maoista Prachanda denuncia illeciti e minaccia di boicottare il voto in Assemblea costituente. Le tribolazioni  nepalesi non sembrano dunque essere finite. La commissione elettorale ha però rigettato le accuse e continua le operazioni di spoglio dei voti.

Il nuovo volto per il Congress è il cinquattottenne Rajendra Kumar KC, conosciuto  meglio come Rajan, attivo nel Congress dagli anni '90, esperto di economia e rappresentante della municipalità della graziosa Kirtipur.

Sarà stata la supervisione internazionale dell’ex presidente statunitense Carter a portare fortuna al Nepali Congress?

All’indignato Prachanda invece, dopo 6 governi fallimentari, possiamo chiedere di fare un passo indietro. A fare infuriare il leader maoista sarà  anche l'umiliazione per la sconfitta politica delle figlia Renu Dahal  spavaldamente "scesa in campo"?

L'elezione porterà alla formazione di una Costituente  con 601 membri , tra cui 240 eletti con un sistema di votazione diretta . Il voto proporzionale eleggerà i membri di 335 seggi;  i restanti 26 membri saranno nominati dal governo .

martedì 19 novembre 2013

Nepal alle urne. Morte e vita: una folle giornata elettorale

Nepalesi al voto
Ed eccoci giunti al tanto sospirato 19 Novembre 2013. Oggi il Nepal ha affrontato le elezioni per eleggere l'Assemblea Costituente. A partire da domani ci saranno i primi risultati elettorali. Per il momento il dato positivo è quello dell'affluenza alle urne, circa il 70 %. Il dato più elevato  mai raggiunto in Nepal.
La giornata è partita male, con una bomba  che ha provocato il ferimento grave di tre persone a Kathmandu. Nel corso della giornata la polizia ha arrestato 4 membri del CPN-M accusati dell'attentato.
Mentre il Comitato elettorale si compiace del risultato dell'affluenza alle urne, la coalizione di 33 partiti guidati dal CPN-M  si dichiara soddisfatta per le azioni di sciopero condotte negli ultimi giorni. Tutti contenti quindi.
Le elezioni sembrano essere state caratterizzate da curiosi eventi  rispondenti ad una dinamica karmica. Nel distretto di Accham una donna ha dato alla luce un bimbo dopo aver espresso il suo voto, direttamente nella circoscrizione elettorale. E mentre una nuova vita, simbolo del futuro politico del paese nasceva, un'altra andava via. A Birgunj un anziano nepalese moriva subito dopo aver espresso la sua preferenza. L'ultimo estremo gesto che forse porterà un miglioramento. Almeno così si spera.


lunedì 18 novembre 2013

Il Programma 2013 di River to River

Il programma 2013 del River to River è disponibile nel sito

Dopo la proiezione del film d'apertura al cinema Odeon venerdì 22 
novembre, è prevista una opening night allo storico 
Montecarla Club di Firenze, dalle 23.30 in poi, per ballare sulla musica 
bollywood e punjabi di Aery dj e sul funk di Biga dj.

Nepal blindato alle soglie del voto

Nepal al voto
“On behalf of the Election Commission (EC), I request all citizens to take part in the elections fearlessly and cast vote independently,”
"A nome della Commissione elettorale ( EC ) , chiedo a tutti i cittadini di partecipare alle elezioni senza timore e con voto espresso in modo indipendente "
Sono le parole del Presidente della Commissine elettorale nepalese Nil Kantha Uprety ad un giorno dalle elezioni politiche.
La situazione, che negli ultimi giorni si è fatta più tesa, ha raggiunto il suo culmine in una sorta di segregazione interna. Da due giorni sono infatti stati sospesi gli ingressi e le uscite da e per l'India. Il paese è avvolto in una morsa di controllo e sicurezza. I confini  di terra con la Cina restano per il momento aperti ma le forze di polizia dispiegate nella zona di Kodari aumentano di ora in ora. La circolazione di mezzi a Kathmandu è praticamente ferma. Molti nepalesi sono in viaggio da giorni per raggiungere il loro seggio. Alcuni sono costretti a spostarsi a piedi dato il pericolo legato agli episodi di attentato sui mezzi pubblici dei giorni scorsi. Quest'anno i nepalesi si cimenteranno con il rinnovato sistema elettorale proporzionale. Tale nuovo metodo scontenta molti perchè in verità non garantisce un'adeguata rappresentazione delle diverse etnie nepalesi. Quello del federalismo è uno dei motivi della profonda crisi del governo maoista iterato. 120 etnie e 120 lingue sono difficile da fa andare d'accordo; soprattutto se il potere centrale non riesce a garantire solidità e costanza nelle azioni di governo. I nepalesi non vedono nessuna possibilità in questa nuova tornata elettorale. Se si esclude qualche volto giovane e nuovo, i politici in lizza per il potere sembrano essere sempre gli stessi. Quale dunque il cambiamento possibile se negli ultimi 5 anni non si è riusciti ad ottenere significativi miglioramenti?
Nel frattempo i maoisti intransigenti danno fuoco alle sedi elettorali e distruggono conpiuter e registri. Il monito di Uprety e l'invito al rispetto della democrazia sembra avere scarsa incisività. e mentre. E mentre Amnesty international si indigna per le torture inflitte ai nepalesi in Qatar,  il popolo rimansto a casa si raccoglie in casa e guarda alla giornata di domani con trepidazione e preoccupazione. Una nuova condizione economica in Nepal potrebbe infatti significare il reinpatrio di tanti giovani ora in difficoltà e "schiavitù" negli emirati arabi.

giovedì 14 novembre 2013

Nepal al voto: gravissime condizioni in tutto il paese

Gravissima la situazione in Nepal. Una breve chiamata skype per gli aggiornamenti dalla capitale Kathmandu. Nella giornata di ieri le violenze sono aumentate. Nella centralissima Samakhusi, a Kathmandu, un ordigno è esploso ferendo gravemente decine di persone, due sono ancora in fin di vita. Nel pomeriggio sono esplosi altri due ordigni di grandezza e potenza più contenuta. Un ordigno ha colpito anche il leader maoista Prachanda che stava recandosi in un distretto occidentale. L'attentato non ha fatto feriti ma la popolazione è scossa.
Da circa 3 giorni il paese è paralizzato da uno sciopero voluto dai maoisti estremisti. Scontri sono stati registrati anche nelle zone meridionali del Terai. Le macchine, come spesso avviene durante i bandha, vengono fermate e perquisite; i passeggeri malmenati e fatti allontanare. Spesso le macchine accusate di non aver rispettato il fermo vengono bruciate . I turisti si riducono fortemente dando così l'ultimo colpo di grazia ad una stagione che stava concludendosi con difficoltà.Meno di una settimana alle elezioni. cosa altro può succedere?

lunedì 11 novembre 2013

Nepal: le elezioni tra paura e sfiducia

Kathmandu, luglio 2012

Pronti, partenza...? Riuscirà questa volta il Nepal ad arrivare al via? Quale il traguardo che si pone? Il 19 Novembre sono previste le elezioni in tutto il paese dopo cinque anni di delirio politico e quattro governi nei quali le intese e le coalizioni si son fatte via via sempre più difficili e precarie. L'obiettivo principale è quello di eleggere un'Assemblea costituente. Si fronteggiano più di 130 partiti in un clima di tensione e minacce. La scelta spetterà a 12 milioni di elettori. Nelle settimane scorse il Comitato elettorale ha invitato i leader alla prudenza negli ultimi comizi. Numerosi sono stati i casi di minaccia, attentato e ritorsione. Alcuni partiti, come il Comunist Party of Nepal-Maoist di Mohan Baidhya, si sono dichiarati dell'avviso di boicottare le elezioni; altri, come quello maoista radicale hanno proclamato un bandha, uno sciopero generale dal 10 al 21 Novembre. A scontrarsi sono prevalentemente  il Partito comunista-maoista (CPN-M), una fazione dell’UCPN-M, il Partito comunista unificato Marxista-Leninista.  Ad ottobre è addirittura morto un candidato CPN-UML a seguito di un attentato.

Molti nepalesi risultano preoccupati per il ritardo nella consegna delle schede elettorali. La commissione elettorale ha garantito a tutti la possibilità di votare con il solo documento di identità qualora la distribuzione delle schede non dovesse avvenire in tempi utili. Preoccupazione e poco entusiasmo. Le strade chiuse dal bandha vedono la presenza di volti immobili e  scoraggiati nei confronti di una politica che negli ultimi anni ha saputo solo deludere.

Nelle campagne elettorale i punti  toccati da molti partiti riguardano l'accesso alle risorse idriche, la capillarizzazione ed efficienza del sistema elettrico, lo sviluppo del turismo, il miglioramento del sistema scolastico e , ovviamente, l’introduzione di una politica economica che sappia rilanciare il paese. Per quanto riguarda l’economia, il Congress party, dato solo al 19 % nelle proiezioni,  punta tutto sull’agricoltura, sullo sviluppo tecnico ed infrastrutturale.

Negli ultimi anni, soprattutto a partire dalla fine della guerra civile, il turismo ha inciso progressivamente sempre di più sul Pil nazionale. Nell'anno del turismo, il 2011, ha sfiorato il 2,5%.  Ma si potrebbe fare molto di più.

Un dato interessante è la presenza di numerosissimi giovani tra i candidati. Per la prima volta, inoltre, si è fatto un larghissimo uso dei mezzi di comunicazione informatici, dei social networks  e della rete in genere.


Attualmente il partito favorito sembra essere il Communist Party of Nepal con il 38 % di preferenze, seguito dal Congress party e dal Communist Party (UML) con il 17 %. Il notevole successo di partiti di estrema sinistra è largamente giustificato dalla presenza di un retaggi ancora prevalentemente latifondistie dalla perseveranza di differenze sociali che spesso mettono a seria prova la possibilità di sopravvivenza.

giovedì 7 novembre 2013

Chhath festival 2013. Il sole che purifica.

Rani Pokhari, Kathmandu 2008-2009
E dopo la luce e la speranza di ricchezza  di Diwali arriva  prosperità anche dal sole purificatore.  Il Chhat festival è un evento importante in Nepal  e in molti altri paesi del subcontinenete. Una festa hindu che ha tanti interessanti significati.
Siamo nel mese di Kartik in Nepal. Il festival, della durata di tre giorni, prevede la preparazioni di cibi speciali, non contaminat e l'offerta di prasad presso i principali templi posti nei pressi di acqua. L'offerta mattutina al sole coincide con la fine di un digiuno di purificazione. Le richieste fatte a Surya sono quelle di ricchezza, salute e purificazione, soprattutto della pelle. Moltissimi adolescenti tormentati dall'acne si recano all'alba presso il Rani Pokhari, रानी पोखरी (il lago della regina), uno stagno con un tempietto storico di epoca Malla costruito a Kathamndu dal  re Pratap per la sua regina disperata per la perdita del giovane figlio Chackrawotendra. Il Rani Pokhari è aperto solo per 2 giorni l'anno e in esso viene celebrata la Bhai tika, la benedizione delle sorelle ai fratelli.
Questi riti hanno origini antichissime. La prima a pregare il sole per ottenere la salute dei cari sembra sia
stata Draupadi nel Mahabharata.
Intristisce sapere che, a pochi giorni dalle elezioni in Nepal, i partiti abbiano litigato tra loro per l'organizzazione dell'evento e per la raccolta fondi legata ad esso. Pochi giorni e il Nepal saprà il suo destino politico e costituzionale. Che Surya possa illuminarne il cammino!

lunedì 4 novembre 2013

Apri! L'amore non esiste: una testimonianza

Nepal, 2008
Porto il nome di un fiore. Mio padre volle questo nome perchè mi amava infinitamente e voleva il meglio per me. A nove anni mi incantavo davanti alle spose del mio villaggio. L'hennè sulle loro mani mi affascinava. Spesso aspettavo che il pandit lasciasse il tempio o che la custode si allontanasse. Passavamo davanti al tempietto di Vishnu e con le corte dita ci mettavamo reciprocamente il sindur lì dove i capelli cominciano la loro cascata corvina. Sciocche ragazzine! Cosa aspettavamo?

Mio padre mi parlò del mio futuro marito  all'età di 12 anni.  Il suo fiore doveva avere il meglio. Il suo meglio diventò il mio incubo. Yadav era ricco, ricco rispetto ai giovani del mio villaggio. Suo fratello era all'estero a fare il manovale,  un altro fratello aveva un chioschetto, un piccolo chai shop  in una buona posizione perchè davanti al tempio di Shiva. Ma lui, Yadav, apparentemente non aveva prospettive.

Quando mi vide non nascose il suo disprezzo. Ero burrosa allora. Adoravo i dolci di Amma. Non ne potevo fare a meno e nessuno in casa me li vietava. Yadav non mi disse una parola. Forse mi trovava piccola e stupida. Non mi rivolse la parola. Vedevo i sogni di hennè e sindur sfumare in indefinite lingue rosse.

Venni a sapere che preferiva vivere in città in una piccola stanza. Sapevo che non aveva abbastanza denaro per rimanervi ma l'idea di fare il contadino lo atterriva. Disprezzava tutti noi ma al tempo stesso disprezzava anche le persone di casta che gli permettevano di sopravvivere. Molte persone mi parlavano di lui. Sapevo che un giorno sarebbe stata lui la mia rossa vita futura.

Il giorno del matrimonio lo passai a piangere. Non volevo lasciare la mia casa per andare con quell'uomo dal volto teso e imbronciato. Il tempo non mi consolava. Yadav non mi disse una parola se non "Apri!". Quella parola, l'unica pronunciata da mio marito, significava una sola cosa, che dovevo aprire i miei vestiti, e rapidamente. Non una carezza o una parola se non quell'"Apri!". E poi, in pochi istanti violenti e soffocati, tutto finiva, in silenzio. Si alzava e andava via. Non amava dormire con me. Rimanevo al villaggio, da sola con sua madre e la litania della sua asma o con il silenzio accigliato di suo padre. Sapevo che quello era il mio compito: assistere i suoi genitori. Yadav non aveva sorelle  o  parenti vicini. Non veniva mai a casa. Il suo ritorno era un semplice e secco "Apri!". Aspettavo con terrore quel momento.
Prima del matrimonio ero stata al cinema con una mia cugina sposata. I volti dei divi sul grande schermo descrivevano dei sentimenti così forti. Chiesi a mia cugina se fosse quello l'amore. "L'amore non esiste. Almento non per noi"  La sua risposta mi atterrì. Era sposata da appena un anno e il suo era stato un matrimonio d'amore!

Visitai Yadav in città. Non sapevo cosa fare in casa. Non potevo muovermi da sola in quel luogo così grande e misterioso. Non conoscevo nessuno. Yadav non tornava a pranzo. Non amava la mia cucina.  La sera spesso i suoi amici venivano a bere nella nostra stanza. Mi coprivo il volto con la dupatta e passavo ore vicino al rubinetto esterno. Fino a che erano presenti i suoi amici con schiamazzi e volgarità, sapevo che il momento dell"Apri" si sarebbe allontanato.

In uno di quei giorni grigi trovai quelle lettere e le fotografie. Sotto il letto, non troppo nascoste, in una scatola. Parlavano di sentimenti, di litigi, di passione e vicinanza reciproca. Il volto che sorrideva nella foto era diverso dal mio. La carnagione era chiara. Forse una ragazza di casta alta.
Ma quelle lettere parlavano anche di tormento e delusione. Quella donna doveva aver provato qualcosa di molto forte. Non riuscivo a capire il suo stato. Sapevo solo che l'oggetto di tanta emozione era colui che adesso era mio marito.

Mi trovò così, sbigottita, a terra, con le lettere sul sari sgualcito. Si arrabbiò molto ma non sembrò giustificarsi. Per la prima volta mi parlò direttamente. Mi parlò delle difficoltà  della vita in città, dei sogni che non era riuscito a realizzare. Nelle sue parole c'era astio e risentimento. Verso chi? Cosa avevo fatto di male? Mi spiegò che c'era sempre bisogno di denaro e che procuraselo non era facile. E così aveva trovato quella donna di casta alta. Una donna sola che si era innamorata di lui e lo manteneva. "E' stato facile. E' bastato essere gentile. Sapevo che la sua famiglia era ricca. Che poteva spillare denaro ai suoi. Mi dava denaro, viveri e tutto quello di cui avevo bisogno. Ma poi mi sono stufato perchè mi richiedeva attenzione e tempo. Ottenere quello che volevo non era più così facile. Mi sono stancato. Adesso racimolare i soldi non è facile".
Ero attonita. Non sapevo cosa dire. Non so dove trovai il coraggio per dirgli quello che gli dissi.
"Ma lei parla di amore. Di sentimenti? Noi eravamo già sposati quando..."
"Povera sciocca. L'amore non esiste! Per nessuno!"
Ancora una volta quella sentenza. I miei sogni di sindur ed hennè erano infranti da tempo.

Sono passati tanti anni. Yadav è partito. Ha raggiunto suo fratello. L'ultima volta che l'ho visto il  mio piccolo Sunil aveva 2 anni e mezzo. Il frutto dorato di uno di quei momenti in cui ho dovuto "aprire" . Ancora oggi mi sorprendo davanti agli occhi grandi e buoni di mio figlio. Come può, da tanta indifferenza e sofferenza nascere uno splendore simile?
Io e Sunil passiamo ore seduti davanti al cortile della casa dei genitori di Yadav. Le sue manine si estendono verso di me. Mi sorride quando nascondo il viso con la dupatta chiudendone le estremità laterali
. "Apri!" mi chiede spostando il velo con la manina paffuta "Mamma, dammi un bacio!".
L'amore esiste. Anche per noi!

In India oggi 24 milioni di bambine sono costrette al matrimonio precoce. A metà Ottobre l'India si è rifiutata di firmare la risoluzione Onu che vieta tali pratiche. Hanno firmato, tra i 107 paesi, anche Nepal, Ciad, Niger e Mali. luoghi dove le spose bambine sono milioni ogni anno. Per molti gram pamchayat indiani, i consigli di villaggio, far sposare in tenerà età una giovane garantisce l'allontanamento dalle possibilità di stupro. I problemi sociali e di salute che emergono da tali  usanze sono incalcolabili!