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giovedì 1 luglio 2010

Nepal: punto e a capo........





Madhav Kumar Nepal si dimette dopo più di un anno di governo.
L’opposizione maoista rischiava di compromettere troppo seriamente il rischio di una guerra civile
Le dimissioni sono dovute, a detta del premier, alla condizione di un paese ancora “indeciso politicamente”.
Comunque sia ULM che i Maoisti sono pronti dietro l’angolo mentre il Congresso sembra latitare.
La Costituzione appare sempre più un miraggio.
Quanto tempo dovrà passare ancora prima di vedere una svolta?
Le elezioni entro l’anno sembrano alquanto improbabili.
Nel frattempo il paese barcolla tra il caldo umido dei monsoni, meno potenti rispetto a qualche anno fa, e un aumento esponenziale della povertà.
Qualche nepalese si consola con i Mondiali di calcio ma, ahimè, anche in questo caso non tutto fila liscio: i blackout elettrici non assicurano la godibilità sportiva!

mercoledì 2 giugno 2010

Notizie dal Nepal: Costituzione e Maoisti


Dopo la proroga di un anno concessa alla Costituente il 28 maggio il paese continua a vacillare.
Nonostante l'accorato appello de segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon verso un sano equilibrio politico la situazione rimane tesa.
Il primo ministro Madhav Kumar Nepal aveva promesso le dimissioni se si fosse arrivati ad un accordo per quanto riguarda i lavori della Costituzione.
Le dimissioni pero' hanno un prezzo: ancora una volta torna, come nel maggio del 2009, la richiesta del premier sul disarmo degli ex guerriglieri maoisti nonche' la restituzione dei territori sottratti ai civili durante i 10 anni di guerra civile.
Gli accordi verso la formazione di un nuovo governo, dopo le dimissioni di Nepal, prevedono la partecipazione degli ex ribelli maoisti saliti al potere nel 2008.
Il reintegro degli ex guerriglieri nell'esercito regolare richiesto da Prachanda, leader maoista, era stato uno dei motivi scatenanti della crisi di governo dello scorso anno.
Se entro domani il premier non si dimettera' i maoisti, primo partito in Nepal, minacciano nuovi disagi e scioperi simili, se non superiori, a quelli che hanno bloccato il paese all'inizio di maggio.
Proprio il 28 maggio il paese ha festeggiato i 2 anni di Repubblica e il Presidente ha chiesto pace e collaborazione. Mentre i fondamentalisti indu' richiedono il ritorno della monarchia, i lavori della Costituente si protraggono. Il progetto della Costituzione del popolo prevede un presidente all'esecutivo e un Parlamento democratico composto da un'unica camera rappresentante i 12 stati federali.