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lunedì 24 gennaio 2011

Letteratura indiana: Jaipur Literature Festival 2011


Si conclude domani nella citta' rosa del Rajput,il DSC Jaipur Literature Festival.
L'evento e' nato nel 2008 sotto la direzione di Willim Darlymple e Namita Gokhale.
Quest'anno le cinque giornate dal 21 al 25 gennaio vedono la presenza di circa 230 nomi tra i quali circa 100 scrivono in  35 lingue regionali indiane, oltre al sempre piu' raffinato inglese. Notevoli le presenze statunitensi, australiane, inglesi, europee e africane.
La manifestazione fino a qualche anno fa non ha avuto molta risonanza.
Quest'anno l'Hindustan Time ha dato piu' voce all'evento.
Per l'edizione 2011 lo scenario del Diggi Palace ha dato lustro a nomi importanti nel panorama letterario indiano: Doshi, S.Nirupan, K.Desai,T.Tejpal, V.Seth. Solo per citare i nomi piu' noti l pubblico italiano.
Tra gli stranieri notevoli le presenze dei 2 premi Nobel per la Letteratura Pamuk e Cotzee.
Interessante anche la presenza italiana. R.Calasso presenta il suo ultimo lavoro, Ardore, edito dal sua Adelphi, dove viene analizzato il Satapa-Brâhmana, uno dei libri dei Veda che tratta della ritualistica religiosa induista. L'ardore, che titola il testo, è la forza primordiale che ha dato origine alla vita (il Tapas vedico), il Big-Beng induista che si annida nei recessi della nostra mente. Calasso e' gia' noto al pubblico indiano. Il suo testo "Ka" e' stato tradotto in hindi. A Jaipur ha parlato con Devdutt Pattanaik e Ananya Vajpeyi del rapporto tra dei e letteratura e dei Veda.
Il pavone, simbolo della manifesazione,  coninuera' forse a portare fortuna alla letteratura indiana? Anche dopo gli ultimi  Book Prize di Kiran Desai e Aravind Adiga?Non sarebbe una sorpresa.