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giovedì 4 ottobre 2012

Gayatri aurorale

(Om, bhur-bhuvah-svar)
Tat Savitur-varenyam
bhargo-devasya dhimahi
dhiyo yo nah prachodayat

Sono le 4 e 08 quando sento Laxmi alzarsi dal letto in veranda; scosta la zanzariera e poggia delicatamente i piedi sul pavimento di terra battuta per non svegliare i fratelli. Fuori è ancora buio e la vegetazione tropicale  sembra non essersi ancora destata. Solo il bufalo,  Chori, è sveglio e biascica la sua erba con serena rassegnazione.
L'intero villaggio dorme ma tante piccole ombre si muovono furtivamente. Sono le donne di Lamatar.
Laxmi, insieme alle altre fanciulle della sua casta, si sveglia presto per lavarsi lontana da occhi indiscreti. Dopo la purificazione  giungerà il momento del lavoro: la preparazione del tè per la famiglia e la macinazione delle spezie fresche utili al pranzo.
Le donne di casta brahmana, separatamente rispetto agli uomini, recitano il loro Gayatri.

Nella mia traduzione :

Riceviamo lo splendore adorabile di Savitri (il sole)
Possa risvegliare le nostre menti

Si tratta di un invito alla mente affinchè possa essere aperta alla parola divina.
Nessun Sudra può pronunciare queste parole. Il brahmino le recita con la massima gravità e reverenza, attraverso  quello che in sancrito è definito sraddha.
Solo 2 donne a Lamatar conoscono il Gayatri
In Nepal, come in alcune zone dell'India, la divisione di casta è forte.
Ogni famiglia ha un'immagine divina in casa. I più ricchi hanno acquistato un piccolo quadretto di Shiva a  Trishuli Bazar. I più tradizionalisti o anziani pregano davanti ad un consunto lingam o un fossile di ammonite simbolo materiale di Visnu o Narayan.
Nel piccolo tempio di Lamatar non c'è nessuna immagine, il sindur confonde le forme e per un momento nessuna differenza di casta sembra possibile.

I Gayatri più intensi li ho visti in India, a Varanasi. Le prime luci dell'alba colpiscono la pelle lucida immersa nel Gange, nella madre Durga. Le donne, anche le più anziane, sfilano in processione con i loro piccoli orci in ottone. Anche le vedove  giungono al fiume per purificarsi. Fino a sera nessuno le potrà più toccare. Ogni tocco o sguardo indiscreto  renderà necessaria una nuova purificazione.
Un nuovo giorno sta per cominciare  in Nepal e in India. Lo stesso sole illuminerà quella terra. Quel sole che in queste settimane rimane visibile per tutta la giornata dopo la lunga stagione monsonica. La luce e il calore sono gli stessi ma i riti sono diversi. Quella di Laxmi è una preghiera rapida, cucita nel profondo del cuore. Quella della vedova  d brahmana è bagnata e solenne. Il sole  bacerà entrambe, con lo stesso calore

martedì 18 settembre 2012

Teej in rosso

Quest'anno Teej cade alto. Siamo in settembre e Kathmandu si tinge di rosso. Le vesti della festa si toccano l'una con l'altra, i braccialetti tintinnano e i templi sono  pervasi dal vociare ciarliero ed emozionato delle donne nepalesi.
Questa mattina ci si è alzate al sorgere del sole e ci si è lavate per essere pure. Le donne sposate si sono vestite di rosso e hanno indossato i loro monili, il tilhari verde  o la semplice mala verde-rossa e gialla. Il sindur deve essere ben visibile e preciso  tra i capelli, segue la linea che dalla fronte sale verso la testa, un  percorso deciso come quello dei pensieri rivolti all'amato.
Comincia il digiuno, ne avevamo già parlato qui.
Oggi le donne nepalesi ammorbidiscono la rigidità del digiuno: qualche frutto e  un bicchiere di latte sono concessi ma non riso e, soprattutto, sale. Il sale dà sapore e oggi le donne fanno rinuncia per il bene e la salute del marito mentre le fanciulle non sposate attendono il futuro Shiva dei loro sogni, un uomo che sappia appagarle come il Dio.
Il pensiero oggi va a Lhaxmi  e a Maya che danzano e cantano nel piccolo tempio davanti ai chya shop della piccola Lamatar.

mercoledì 31 agosto 2011

Teej :la festa del digiuno in onore del propio uomo in Nepal!


Oggi in Nepal ricorre una delle piu' importanti fesività:Teej
L'evento e' particolarmente sentito per le donne. Si festeggia Parvati e, in particolare, la sua unione con Shiva. Parvati e' l'immagine della moglie perfetta, una figura piu' sentita in Nepal rispetto alla casta Sita.
Il nome Teej viene da un insetto rosso caratteristico della stagione monsonica
Ogni anno l'evento e' attesissimo. Solitamente cade il terzo giorno di Shokla Paksha durante il Shaavan del calendario hindu. In India la festivita' anticipa ritualmente il monsone. In Nepal invece sembra quasi volerlo salutare. Le ulime piogge si abbattono sulla valle di Kathmandu ma le nepalesi non rinunciano a questo giorno, al loro Dar Khane Din.
Ogni donna diventa una piccola Parvati in grado di assicurare la benedizione al suo amato. Per farlo e' necessario purificare il corpo e l'anima, vestire di rosso, indossare bracciali e collane rosse, mettere tika e sindur.
Ma non e' finita! Per assicurare la salute e la prosperita' al proprio amato le donne si astengono dal cibo e dal bere fino alla mezzanotte. E' discrezione del compagno concedere l'autorizzazione a farlo. In alcuni casi alcune mangiano solo frutta o bevono solo acqua. Il digiuno prende il nome di Nirjalain Nepal.
Per dissuadere i morsi della fame ci si riunisce e ci si distrae cantando e danzando, solitamente intorno ad un lingam che ricordi Shiva. Il posto in assoluto piu' frequentato e' Pashupatinath.
Come nel giorno dedicato a Laxmi, anche oggi verranno tenute lampade accese per indicare la via al dio e alla sua benevolenza.
Un augurio a tutte le donne del Nepal, augurandoci che qualcuna riceva presto, da un solerte compagno, il “permesso” per cibarsi!

venerdì 4 marzo 2011

Poveri Sadhu! Ferreo Nepal tra polizia e pulizie


Shivaratri insolito a Pashupatinath. Le forze dell'ordine non hanno permesso ai sadhu il regolare consumo di marijuana previsto in occasione della festivita'. La limitazione e' avvenuta soprattutto per quello che concerne la vendita.
Gia' nel giorni precedenti, le forze dell'ordine in borghese si sono mischiate alla folla di pellegrini per individuare i venditori della sostanza. Venti gli arresti tra gli uomini che hanno scelto la via della rinuncia.
I consumo della sostanza e' pratica comune per questi personaggi. Il giro di vite e' arrivato a riguardo del consumo e della vendita in un luogo pubblico. Divieto inaspettato perche', proprio in occasione di Shivaratri, solitamente e' concessa l'assunzione di cannabis  nell'area del tempio.

Secondo il Pashupati Area Development Trust (PADT) negi anni passati tale uso e' stato cosi' intenso da rovinare l'essenza della festivita'. In verita' la marijuana e' sostanza sacra a Shiva e, sopratutto in occasione di Shivaratri, aiuta il fedele ad avvicinarsi a Dio.

Il limite si aggiunge alla crescente polemica per il biglietto di ingresso all'Area del tempio. Ovviamente l'iniziativa ha causato scontri e feriti tra i pellegrini (500.000) in coda che si sono visti superati da turisti o facoltosi nepalesi in grado di pagare cifre elevate per poter raggiungere piu' velocemente Dio.

Un stile cosi' rigido tra i nepalesi un po' sorprende. In occasione del 2011, anno nazionale del turismo, e' prevista anche l'adeguata pulizia delle zone himalayane piu' turistiche. Lo splendore e la forza incontaminate di posti come Nanche Bazar si sono andate perdendo a causa dell'incontrollato afflusso di trekkers non sempre educatissimi e rispettosi dell'ambiente. I locali Sherpa si sono rimboccati le maniche e promettono buoni risultati entro i prossimi due mesi. Forse dovrebbero pensare anche gli occidentali a sporcare di meno.

mercoledì 2 marzo 2011

Se una notte d'inverno uno shivaista: istruzioni per Shivaratri

Finalmente è arrivato Shivaratri, la sacra notte dedicata a Shiva.
Nel passaggio da oggi a domani Shiva appare in forma di Jyatirlinga. E' il giorno propizio per avvicinarsi al Brahmn, il giorno fausto che cancella l'ignoranza e le tenebre
Mahashivratri è la notte della luna assente, della luce che sta per giungere per sconfiggere la non conoscenza introducendo il giorno a Amavasya.
Fedeli hindu (e non solo) in tutto il mondo festeggiano sentitamente.

E se anche in Italia si volesse seguire il rito?
Premettendo che si tratta di una funzione seria, da svolgere se la si sente....



Occorrente:
Una raffigurazione  di Shiva: statua, immagine o Lingam
Acqua
Foglie di Bilva (pianta sacra a Shiva)
Una luce: candela o simili
Incenso

Durante il giorno
Ci si prepara spiritualmente e fisicamente all'evento
-Bagno purificatorio
-Tika in fronte (difficile da portare in ufficio, almeno in Italia)
-Pulizia o cura dell'immagine divina: sarebbe opportuno cospargerla con latte, miele, zucchero o ghee. Va bene anche la semplice acqua
-Visita al tempio e/o  recitazione mantra dedicato all'occasione
-Silenzio, meditazione o scelta di una giornata diversa, libera da violenza, rabbia e invidia
-Inizio del digiuno
-Pratica dello japa yoga (nelle zone di Rishikesh (India)

Il digiuno
Quella del digiuno non è un scelta obbligata. Alcuni per motivi devozionali  fanno il digiuno dall'alba al momento fausto della mattina successiva (domani mattina); altri, per motivi di salute o di lavoro scelgono forme più moderate:
-Acqua e succhi di frutta
-Pasti vegetariani
-Portate senza aglio, cipolla, sale, aromi  o spezie
Qualunque sia la scelta, l'assenza di cibo caratterizza comunque il momento che va dal tramonto di Shivaratri, stasera, all'alba di domani mattina, Amavasya.
Il digiuno serve a purificarsi, a cancellare il desiderio, l'arroganza, la rabbia, l'illusione e la gelosia

La notte
Il vero Shivaratri comincia con il tramonto. Generalmente dalle 19.00-20.00 fino alle 04.00-05.00 di domani mattina.
Si comincia il digiuno
Ci si reca al tempio
Si recitano mantra opportuni:Om Nama Shivaya
Il mantra andrebbe recitato per 45 minuti consecutivamente con intervalli di 3 ore. Mentre lo si recita si dovrebbe guardare intensamente il Lyngam
Si canta
Si ascoltano o leggono  leggende o storie legate a Shiva

La mattina successiva, Amavasya.
Alle prime luci dell'alba, Shiva appare in forma percepibile all'occhio umano sotto forma di Shivling (o nella coscienza del devoto).
La devozione e la concentrazione hanno combattuto le tenebre e aperto gli occhi alla conoscenza, alla luce
Si rompe il digiuno
Il giorno fausto, baciato dalla divinità, è opportuno per chiedere un'intercessione, per fare una richiesta

In Nepal......e le "erbe sacre a Shiva"
Pashupatinath è il luogo più sacro per i riti dedicati a Shiva. In questi giorni migliaia e migliaia di fedeli affollano le sponde del fiume Bagimati e il tempio ad esso vicino.
In questa notte tutto è concesso: fumare marjuana non è illegale, se ciò avviene all'interno dell'area del tempio e"per fini religioso-devozionali"......

Om Nama Shivaya

martedì 21 settembre 2010

Il Nepal visto dall'India

A 35 gradi, immersa nell’umidità monsonica, mentre mi stupivo (neanche poi tanto) per il terribile ritardo dei giochi del Commonwealth a Delhi, il Nepal arrancava nel tentativo di redimere una situazione politica oramai al limite.
Dall’India l’informazione è rapida, diretta. Sono tanti anche i nepalesi che vivono nella capitale indiana o cercano fortuna a Varanasi, al limite tra sacralità e sopravvivenza. Il sorriso rispetto al loro paese rimane comunque inalterato: “Nepal is my beutifull land!”
Ma mentre sorridono il Parlamento fallisce per l’ennesima volta l’elezione del nuovo primo ministro.
Come può un paese senza una politica portare avanti progetti di sviluppo economico?
Quanto può essere efficace un governo ad interim rispetto alla gestione dei fondi Onu?
Nonostante ci siano tre partiti disponibili, Nepali Congress (NC), United Marxist-Leninist (UML) e Unified Communist Party of Nepal-Maoist (UCPN-M), nessuno ha i numeri per governare.

L’ombra della guerra civile aleggia ancora sul paese, non solo attraverso gli ex guerriglieri, le polemiche che ha suscitato la proposta del loro assorbimento e il conseguente crollo del governo. La polemica è giunta forte anche verso la smisurata produzione di armi.
Religions for Peace e GlobalYouth Network hanno promosso recentemente una campagna contro il proliferare di tale condizione: la violenza genera violenza! Il monito alla pace, e la raccolta di un milione di firme da inviare all’Onu, arriva dai capi  della maggiori religioni presenti sul territorio,
Kesab Prasad Chaulagain (indù), Nazrul Hussein (musulmani), Nun Guruma (buddisti), Narendra Pandey (bahai) e Naman Upadhyaya ( jainiti).
La guerra civile ha causato morte  (quasi 13.000) e ha fatto scomparire migliaia di persone delle quali, dal 2006 ad oggi, non  si ha più traccia. La responsabilità dei maoisti, diretta o indiretta che essa sia, è innegabile. Ma tutto rimane impunito. A fine Agosto si è anche celebrata la Giornata mondiale degli scomparsi!
L’Onu, che avrebbe il compito di monitorare il processo di pace tra esercito e guerriglieri maoisti (Unmin), manifesta perplessità verso il processo stesso e i suoi protagonisti. Forse l’Onu dimentica la differenza  scottante tra un esercito regolare e un gruppo di guerriglieri che per di più, dopo essere stati assoldati per un’assurda guerra, sono stati abbandonati a loro stessi.

Di buono, i maoisti, hanno sicuramente lasciato lo sviluppo del turismo; anche se gli aerei di linea  esplodono in volo trasportando trekkers a Lukla.
Forse le speranze  di cambiamento sono quelle che i nepalesi hanno affidato a Bhumika Shrestha il\la  politica\o  trans gender  ventitreenne eletto\a al seggio per l’assemblea del Congress che dovrà provvedere a riorganizzare il Comitato centrale del partito. Una più spiccata sensibilità è forse quella che ci vuole per vedere la situazione  politica attraverso più punti di vista! Almeno Bhumika Shrestha lotta per le minoranze, e la sua voce si fa sentire! E poi dicono che il Nepal sia un paese rimasto ancorato ad “un’antica e decontestualizzata religiosità!”

Quello che dovrebbe essere un paese “ortodosso” chiede invece la laicità dello stato e lo fa in occasione di una festa hindu importantissima: Teej. In questa giornata, celebrata l’11 Settembre scorso, le donne, rigorosamente vestite di rosso, invocano la benevolenza di Parvati, la paredra di Shiva. Il mito racconta che “la figlia della montagna” prima di riuscire a sposare Shiva, lo amò follemente per centinaia di reincarnazioni dandogli costantemente dimostrazioni del suo sentimento digiunando per giorni interi fino a convincerlo a chiederla in sposa. Da quel giorno ogni richiesta fatta a Shiva  da parte di una donna durante Teej, deve essere ascoltata!
Ci auguriamo che le donne nepalesi, se pur premurose verso la salute dei loro mariti e innamorati, abbiano richiesto anche quella di uno Stato, di una Repubblica che, al momento, stenta a partire con il piede giusto!

sabato 13 febbraio 2010

La notte di Shiva


Ieri gli indù hanno festeggiato lo Shivaratri.Precisamente il rito si è svolto dalla mezzanotte di venerdì alle cinque di questa mattina (in Asia). E' una festa dedicata a Shiva. Si riferisce ad un antico mito in base al quale viene esaltata la luce di Shiva come guida nella notte.Un altro mito collega l'evento con il matrimonio tra Shiva e Parvati. L'unione divina dà vita al cosmo stesso.
Questa notte viene considerata la più lunga dell'equinozio. Si tratta di un momento di purificazione ed ebrezza.Un momento cosmologicamente "fausto", come direbbe Ramesh.
Questa festa è particolarmente sentita nei pressi di un tempio sacro al Dio. In prossimità dei fiumi sacri si riuniscono fedeli e sadhu. Vengono fatte offerte di fiori, riso e denaro. E' l'occasione giusta per vedere gli uomini di cenere in tutta la loro essenzialità. In questa giornata, che in realtà comincia alla mezzanotte del giorno precedente, i sadhu (e non solo) fumano più ganja del solito. L'uso di sostanze inebrianti, spesso di origine naturale, fa parte della venerazione di Shiva.
I collegamenti con l'invasamento dionisiaco sono infiniti e interessanti.
Il momento più bello è quello centrale della giornata quando, dopo i veda, vengono intonati i canti. I colori dominanti sono il rosso, il giallo e l'arancio. Gli strumenti più suonati le tabla.
I luoghi asiatici dove la celebrazione è più sentita sono Benares e Pashupatinath, il sito sacro shivaista di Kathmandu dedicato ai riti funebri sul fiume Bagmati.
La festa è molto sentita anche dai giovani che hanno l'occasione di passare una notte "diversa", senza limiti, verso i "sacri eccessi". Spesso le ragazze nepalesi sono intimorite dall'esuberanza giovanile shivaista e decidono di rimanere a casa!!!
Una tradizione vuole che nella sacra notte ci si debba astenere dal sonno e dal cibo.