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domenica 21 febbraio 2016

Parliamo di donne in Asia a Venezia

LA CANZONE DELL’ALTRA/O
STORIE E R-ESISTENZE DELLE DIFFERENZE INVISIBILI

Serata a sostegno di Emily
Sabato 27 Febbraio 
Circolo ARCI Franca Trentin Baratto
Santa Sofia, Cannaregio 4008, Venezia
Dalle 17:30
Storie di r-esistenze differenti e invisibili: la luce di chi vive la malattia rara,
il carcere e l’essere donna in Asia.
Ne parliamo insieme a:
Luigi Vero Tarca – Filosofo e docente presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia
Elisabetta Favaretto – Presidentessa dell’associazione filosofica LAI e insegnante nei Licei
Sonia Orazi – Insegnante e blogger esperta di cultura asiatica
Grace Spinazzi – Mamma e insegnante
Buffet vegetariano e vegano preparato dai volontari della LAI
Musica dal vivo di Paola Tamburin, Paolo Sottana e Frankie & Master Mauri
Tutto il ricavato sarà devoluto per aiutare Emily Rose Marie, una bambina di tre anni affetta dalla sindrome di Sanfilippo, una grave malattia degenerativa. La mancanza di un enzima causa l’accumulo di tossine nel cervello e porta gradualmente ad un grave ritardo mentale ed alla perdita delle funzioni vitali principali. L’aspettativa di vita è molto bassa. Non vi sono né cure né terapie accertate: la prima sperimentazione è iniziata l’anno scorso.
I fondi raccolti durante la serata aiuteranno Emily in questo percorso “speciale” faticoso ma anche pieno di speranza.
Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/1685182305080324/
Pagine Facebook: A smile from a Rose + Libera Associazione di Idee
Sito LAI: https://associazionelai.wordpress.com

domenica 4 ottobre 2015

Verso una risoluzione?

Cominciano a circolare alcuni camion sul confine tra Nepal e India. Le urgenze si erano fatte impellenti: cibo e medicinali oltre che carburante. Entro due giorni dovrebbe esserci un decisivo sblocco. Il governo nepalese cerca di garantire la sicurezza  al passaggio dei convogli. Cerca anche di placare gli animi e annuncia possibili emendamenti per accontentare le comunità madhesi. La rchiesta del gruppo etnico sarebbe quella di ottenere 83 dei 165 seggi  nella camera dei rappresentanti. Tale richiesta sarebbe giustificata dal fatto che i madhesi rappresentano un altissima percentuale etnica in Nepal. Entro il 15 Ottobre si dovrebbe eleggere il nuovo Primo ministro e il clima dovrebbe essere disteso. A breve dovrebbero essere presentati due disegni di legge per accontentare i gruppi rivoltosi e garantire un sistena elettorale più "adeguato"


venerdì 2 ottobre 2015

Nepal: il mondo tace e il blocco continua

Il Nepal è ancora bloccato. L’India continua a dichiarare che il motivo dei disagi è la mancata sicurezza delle zone di confine. I madhesi fanno sit in di protesta. I nepalesi sit in di protesta contro gli indiani. Il mondo continua ad ignorare quello che sta accadendo. Tutto procede come al solito insomma! Dobbiamo considerare una coincidenza il fatto che in passato il governo indiano ha sostenuto i madhesi?Una  coincidenza la polemica sull’art.283 che non assicura l’eleggibilità alle alte cariche politiche  ai madhesi fortemente legati  con gli indiani del Bihar? Ed è ancora una coincidenza che il blocco di carburante arrivi proprio all’indomani di una Costituzione che non piace agli indiani?
I maggiori disagi continuano ad essere nelle zone di Birgunj, Biratnagar e Bhairhawa. In circa due settimane sono riusciti a passare il confine solo 118 camion con generi di prima necessità. Sembrerebbe riaperto il confine con la Cina dalla zona di Tatopani, interrotto dopo il terremoto del 25 aprile, ma il transito effettivo degli automezzi richiederà ancora del tempo.

Il razionamento del carburate presente sul territorio nepalese si sta intensificando. Dalla prossima settimana sarà accesibile solo per mezzi di emergenza, mezzi militare e quelli che trasportano derrate alimentari.  Le lunghe file ai distributori dei mezzi privati saranno inutili.

martedì 29 settembre 2015

Ancora disagi in Nepal


File interminabili alle pochissimi pompe di benzina ancora aperte, razionamento dei rifornimenti e circolazione a targhe alterne. Mancanza di carbone, petrolio, carburante e primi generi alimentari. Molte scuole e college non garantiscono più servizi di trasporto. Per il momento hanno ridotto l'orario di lezioni ma a breve saranno costrette a chiudere. Mancano gas per cucinare e moltigeneri di prima necessità.Tutto questo con Dashain, Tihar e Chhath alle porte. Molti nepalesi avranno problemi nel rientro verso i loro villaggi per le festività. Da evitare sarebbe anche lo sviluppo del mercato nero. Sembrerebbe che da domani le comunità madhesi, tharu e jajati siano disposte a qualche forma di dialogo con il governo. Per ottenere cosa? E come risponderà l'India? La vera responsabile di tutto questo...
Nel frattempo il Nepal ha limitato la trasmissione di programmi e canali televisivi indiani.
A rendere le cose più semplici ci si è messa anche la China Southern Airlines che dall'inizio della settimana ha bloccato i voli per il Nepal adducendo la motivazione del mancato rifornimento di carburante di voli in partenza dal Tribhuvan International Airport. Si apre però la possibilità di creare un ponte aereo di rifornimento con la collaborazione di Cina e Bangladesh.
Sul confine indiano con il Nepal sono in attesa circa 1000 camion. Domenica hanno avuto autorizzazione all'ingresso solo due di questi. L'India continua a dichiarare che la responsabilità del blocco è da attribuire ai manifestanti anti-costituzione nepalesi.

sabato 26 settembre 2015

La guerra del carburante tra India e Nepal


L’approvazione della Costituzione nepalese avvenuta circa una settimana fa doveva essere un’occasione di crescita e prosperità per il Nepal. Purtroppo le proteste delle etnie del sud est del paese ancora non si placano. La situazione di incertezza e violenza al confine con l’India preoccupa molto. La definizione di una stato non hindu ha sicuramente scontentato le aspettative dell’attuale amministrazione politica indiana così come in Nepal ha fatto infuriare partiti come il Rastriya Prajatantra. La preoccupazione fondamentale del governo indiano però sembra essere un’altra: quella di controllare il paese himalayano. Gli scontri, le proteste di piazza e le incertezze risultano essere un ottimo terreno per forzare ingerenze e forme di dipendenza. In questi giorni le fondamentali forniture di carburante provenienti dall’India sono infatti bloccate. Centinaia di camion sono fermi sul  versante indiano, nelle zone di Raxaul-Birgunj. Il governo indiano si giustifica affermando che i rifornimenti sono bloccati a causa delle tensioni interne. Ai nepalesi invece pare evidente che questi provvedimenti vogliano lanciare un chiaro messaggio.
E’ stata l’India  a bloccare i confini o i manifestanti nepalesi ad impedire il transito di veicoli dall’India? Utilizzando un minimo di buon senso si intuisce che la responsabilità sembra essere totalmente indiana. E’ importante ricordare che  fino ad oggi i confini tra India e Nepal sono sempre stati totalmente aperti, sia per le merci che per le persone. Gli accordi bilaterali tra i due paesi non hanno mai ostacolato nessun transito.
Cosa spera di ottenere il governo indiano? A quanto pare ci sono molti punti non graditi della nuova Costiutzione. Primo fra tutti quello riguardante la regolamentazione del sistema elettorale. Sembrerebbe che gli indiani vogliano garantire l’eleggibilità politica  di coloro che hanno la cittadinanza indiana in Nepal. Anche questa una forma di ulteriore controllo? Ma anche su questo punto l’India si giustifica asserendo che la Costituzione non garantirebbe diritti ai  nepalesi che vivono in India, in prossimità del confine.
L’ipotesi di responsabilità nepalese del blocco sarebbe  avvalorata dalle pretese del Nepal's Sadbhavna Party che si augura  di  creare disagi fino a Kathmandu attirando così l’attenzione del governo su possibili azioni di cambiamento costituzionale.

La non autosufficienza nepalese in materia di risorse carburanti non permette ampia autosufficienza. Nonostante il razionamento  e le difficili condizioni di trasporto, aggravate dal terremoto, il paese non può superare le due settimane. Già da questa mattina i primi disagi a Kathmandu.  E in questi giorni le file kilometriche  e le attese di ore ai distributori si allungano sempre di più. L’Indian Oil Corporation (IOC) è l’unico fornitore di carburante per il Nepal. I funzionari dell’ IOC hanno dichiarato di avere ricevuto precise istruzioni in merito al non rifornimento oltre il confine con il Bihar. Le motivazioni addotte? Guasti meccanici, congestione del traffico a causa delle manifestazioni, le festività islamiche di questi giorni, l’inasprimento dei controlli doganali e via discorrendo…
Il blocco non riguarda solo il carburante, ma anche materiali utili in questo periodo, come il carbone, il cememnto e il gas oltre che alcuni prodotti deperibili del mercato ortofrutticolo. Il governo ha introdotto il provvedimento di limite della circolazione dei mezzicon il sistema a targe alterne, così da risparmeiare carburante. Allertate anche le compagnie aeree internazionali per sostenere la capitale e i possibili rifornimenti alternativi.

Quale situazione adottare? Ci sarebbe una remota possibilità di riaprire i due passaggi carrozzabili alle vie commerciali con la Cina interrotti dopo il terremoto. Operazione non facile che rishierebbe solo di passare…”dalla padella alla brace”. (sonia Orazi)

lunedì 21 settembre 2015

Nuova Costituzione in Nepal

Dopo 239 anni di monarchia hindu il Nepal si dà una Costituzione definitiva! Quella nepalese è una Costituzione composta di 308 articoli. Più di 7  anni per trovare un accordo che, diciamolo pure, è davvero storico! L’Assemblea costituente ha approvato il nuovo testo con 507 voti favorevoli e 25 contrari. Alcune minoranze si sono astenute dal voto.. Uno Stato federale di stampo laico formato da sette  province. Il Rastriya Prajatantra Party ha dunque  fallito nell’impresa di trasformare il Nepal in uno stato hindu. Il Presidente Ram Buran Yadav, nel suo discorso di promulgazione, ha dichiarato che in Nepal la “sovranità è del popolo”, chiarendo così che il paese ha definitivamente chiuso con la Monarchia.
Il nuovo testo costituzionale punta su democrazia, federalismo, laicità e tutela delle minoranze svantaggiate, come quella madhesi e tharu protagoniste delle violente proteste delle ultime settimane nelle zone di confine meridionale.
Questa Costituzione rappresenta un buon segnale di cambiamento dopo la guerra civile scoppiata nel 1995, il massacro nel palazzo reale nel 2001 e i fallimenti del rispetto sugli accordi di pace dal 2006 in poi, nonostante l’affermazione della Repubblica nel 2008.
Dopo il grande entusiasmo di ieri sera da parte della popolazione, sorgono i primi dubbi. Riuscirà il nuovo documento a garantire realmente stabilità e diritti alle minoranze non rappresentate in Parlamento? Sarà capace il Nepal di portare avanti una politica di emancipazione femminile che garantisca almeno i diritti di eguaglianza fondamentali? Riusciranno i primi tre partiti politici a improntare un dialogo più o meno equilibrato per cambiare davvero il paese? Questa importante svolta epocale, ignorata totalmente da parte del “piccolo” mondo occidentale, potrà rappresentare anche una svolta economica per i nepalesi così come annunciato dal presidente Yadav ieri?
Le proteste etniche sembrano preoccupanti. A disagio è anche l’India, rispetto al confine con il Terai. Nelle ultime settimane ci sono stati circa 40 morti e decine di feriti a seguito delle proteste. Non dimentichiamo che la guerra civile ha causato la morte di 13000 persone e il paese è ancora schiacciato dal peso morale e fisico delle macerie del terremoto che lo ha sconvolto il 25 Aprile e il 12 Maggio.
Per placare gli animi, i leader dei principali partiti politici hanno dichiarato che sono ancora aperte variazioni inerenti i confini provinciali; una apposita commissione federale potrebbe occuparsi della questione. In Nepal ci sono circa 100 gruppi etnici! Se da una parte sembra che questi non saranno tutelati, dall’altra va notato che i membri del Parlamento devono essere scelti attraverso una elezione con sistema proporzionale il quale garantirebbe, in teoria, la rappresentanza delle minoranze.
La nuova Costituzione rigetta totalmente la pena di morte ma rimane ambigua sui criteri di definizione della cittadinanza per bambini nati non da entrambi i genitori nepalesi. Il problema sorgerebbe in particolar modo per le donne che sposano stranieri. Eppure l’Art. 18 dichiara che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, indipendentemente da sesso, casta, religione, tribù o etnia.

Ma nel frattempo un po’ di euforia è più che lecita e ben vista. I nepalesi hanno festeggiato con fiaccolate e cortei. Il clima allegro ha riguardato soprattutto la capitale Kathmandu. Jay Nepal!

sabato 1 agosto 2015

Trip in Nepal: yes you can!


Viaggiare in Nepal è ancora sicuro e possibile.

Per informazioni
Vista Trek P. Ltd. 
Trek & Tour operator in Nepal
Mail: info@vistatreks.com, vistatrek@outlook.com
Phone: +977-1-4701020, +977-98419841322985

mercoledì 22 luglio 2015

Vacanze in Nepal

Condividete, condividete! Share share share it please!
Un giretto in Nepal per vedere.....
come i siti culturali non hanno avuto i danni gravissimi che alcuni media paventano.
Visitare il Nepal adesso significa donare una speranza, una possibilità di risalita, di ripartenza, di autonomia. Il Nepal è ancora meraviglioso e vi aspetta per tornare al suo splendore.
Anche la schiacciante maggioranza dei trekking e dei parchi naturali o riserve sono visitabili senza nessun problema.
Grazie agli amici che mi hanno aiutata a condividere queste foto in Italia. Grazie a Vista Trek P. Ltd..Thanks to friends who helped me to share these photos there in Italy.धन्यवाद

Viaggio in Nepal affidabile e sicuro
Per informazioni
Vista Trek P. Ltd. 
Trek & Tour operator in Nepal
Mail: info@vistatreks.com, vistatrek@outlook.com
Phone: +977-1-4701020, +977-98419841322985


Dormire a Katmandu

Himalayan Travellers INN
Thamel, Kathmandu, Nepal
Phone: 977 - 1 - 4411696
Fax: 977 - 1 - 4411696 
E-mail: info@himalayantravellersinn.com
              himalayantravellersinn@gmail.com











martedì 14 luglio 2015

I AM IN NEPAL: viaggiare in Nepal sicuri!!

I AM IN NEPAL NOW: VISIT NEPAL
As Nepal picks up the pieces and rebuilds, Nepalis are calling tourists to come visit the country.
A social media campaign where tourists in the country are encouraged to hold a placard stating they are in Nepal is picking up momentum in social media . An album with pictures of tourist smiling, has over 1500 shares .
According to Raj Gyawali of Social Tours which started the campaign, they were inspired after seeing a campaign of such sort in Tunisia and hoped it would encourage tourists to come into Nepal. There is also another album “I am going to Nepal”
The government has projected losing 40 percent of tourists this year due to the mass departure of the visitors after the earthquake and cancellation of Nepal’s trip booking for the upcoming seasons that is estimated to be more than 70 percent.
The Post-Disaster Needs Assessment report has pointed out that Nepal will significantly lose high-end tourists, but low-end segment and backpackers will continue their trips to Nepal.

Viaggio in Nepal affidabile e sicuro
Per informazioni
Vista Trek P. Ltd. 
Trek & Tour operator in Nepal
Mail: info@vistatreks.com, vistatrek@outlook.com
Phone: +977-1-4701020, +977-98419841322985

lunedì 27 aprile 2015

Nepal: donazioni senza intermediazioni

Nepal: un aiuto diretto, senza intermediazioni, da tutti noi a loro

Cari amici, la Lai, Libera associazione di idee di Venezia, pensa al Nepal e alla sciagura che lo ha colpito. Il terremoto del 25 Aprile 2015  ha devastato una delle popolazioni più povere del mondo. Ad essere distrutti non sono stati solo monumenti di incomparabile bellezza e una storia millenaria, ma le speranze, le vite, i sogni di un popolo inerme davanti alle leggi della natura. Il bilancio delle vittime è destinato a salire. Morti e feriti numerosissimi sono a Kathmandu, la capitale, ma anche in tutta la sua valle ai piedi dell’Himalaya. Interi villaggi sono stati completamente distrutti. Le valanghe nei pressi dei campi base dell’Everest hanno colpito per l’ennesima volta la comunità sherpa. I detriti delle valanghe hanno intasato i fiumi e nella zona centrale e occidentale del paese è ferma ogni possibilità di spostamento, comunicazione e soccorso.  Il Nepal è un paese con il 50 % della popolazione al di sotto dei 25 anni. Si calcola che più di un milione di bambini siano stati gravemente colpiti dal sisma.
L’emergenza è grave. Non parliamo solo di ricostruzione o riorganizzazione del paese. Parlaimo di necessità immediate. A Kathmandu mancano cibo, acqua, alloggi, cure mediche, medicine. Manca totalmente un coordinamento dall’alto dei soccorsi e della logistica di base. Mancano strutture igieniche, elettricità e informazione. Siamo giornalmente in contatto con la popolazione e cerchiamo di aiutarli come meglio possiamo con la nostra esperienza e il nostro supporto morale, ma serve di più.
Il nostro intento è quello di raccogliere fondi e farli arrivare direttamente nelle mani di chi ha bisogno, senza l’inermediazione di terzi che potrebbero direttamte o indirettamete, sottrarre somme utili ai bisognosi. Un aiuto concreto, sicuro, diretto che parte dalle nostre e vostre mani e arriva direttamente nelle mani dei nepalesi attraverso azioni urgenti e concrete. Come? Tramite l’esperienza e la dedizione dei nostri  soci che per anni hanno dedicato la loro vita al Nepal, alla sua cultura, alla sua economia e alla sua emancipazione visitando il paese e intessendo relazioni di amicizia, sostegno e collaborazione.. Il nostro progetto di aiuto vuole essere un ponte tra l’Italia e il Nepal senza intermediazioni esterne. Da mani sicure a mani sicure. Aiutare presto e subito, pensando alla ricostruzione, favorendo la nuova partenza per i villaggi del distretto di Nuwakot, per  la zona del Trishuli Bazar e il villaggio di Lamatar, con particolare attenzione per le strutture scolastiche, sociali  e sanitarie.


DONA SUBITO
IBAN : IT 81 T 03599 01899 050188518837
CAUSALE: Per il Nepal
Intestazione: Lai

L’associazione, legata al Dipartimento di Filosofia e Beni culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia,  non ha scopo di lucro e ha tra le sue finalità la formazione, l’orientamento e la promozione culturale con una consistente caratterizzazione filosofica dovuta alla formazione della maggioranza delle/dei socie/i fondatrici/tori. L’associazione e i suoi fini sono riconosciuti dalla Regione Veneto.  https://associazionelai.wordpress.com/
Nasce da un’esigenza di Pratica Filosofica ovvero l’intendere la filosofia come strumento utile per “leggere il mondo” e per elaborare tramite il pensiero critico azioni di miglioramento della qualità della vita.
La partecipazione e la coesione sociale diventano così le finalità di una filosofia che torna alle persone e al territorio. L’associazione si propone come una “nuova agorà”, spazio dove sviluppare un’opinione pubblica capace di essere consapevole dei condizionamenti attraverso azioni comunitarie di elaborazione di pensiero e di nuovi e antichi strumenti di coscientizzazione e trasformazione.
Rientrano quindi tra le priorità dell’associazione la promozione e la realizzazione di progetti che favoriscano la pratica e la diffusione della filosofia come stile di vita.
La pratica filosofica viene intesa anche come uno strumento educativo utilizzabile in diversi campi e con le diverse fasce d’età (bambini, giovani, adulti e anziani) qui citati a titolo meramente esemplificativo: interculturalità e multiculturalità; diritti umani e animali; tutela della biodiversità e della natura; pari opportunità e differenza di genere; etica professionale; promozione della salute, del benessere e della cura; marginalità e minoranze. La Lai è sempre stata sensibile alla cultura orientale. Oltre al Nepal, i suoi soci hanno approfondito e curato il rispetto dei diritti umani in Tibet con studi, conferenze e incontri.

Referente del Progetto: Sonia Orazi
Lasciaci una tua mail, se vuoi: ti aggiorneremo sui progressi della nostra iniziativa
laifornepal@gmail.com

martedì 27 gennaio 2015

"Nepal: Incontri": mostra fotografica

"Nepal: Incontri"

Valerio Zanicotti


Apertura della Mostra dal 15 febbraio al 1 marzo 2015 
Venerdì: dalle 17.00 alle 19.00 Sabato e Domenica: dalle 10.30 alle 12.30 - dalle 17.00 alle 19.00


(mi-lorenteggio.com) Cesano Boscone, 27 gennaio 2015 - Domenica 15 febbraio alle ore 11,15 presso la Sede Espositiva del Comune di Cesano Boscone - Villa Marazzi - Via Dante 47 - verrà inaugurata la Mostra Fotografica "Nepal: Incontri" di Valerio Zanicotti, organizzata dal Circolo Fotografico Cizanum. Ingresso è libero.


NEPAL: INCONTRI

Si dice che la prima volta si va in Nepal per le sue montagne, ma la seconda si torna per la sua gente. Albergatori tibetani, negozianti newari, Sadhu orgogliosi, timidi monaci buddhisti...non c'è Nepalese che non accolga i suoi ospiti con un rispettoso e caloroso “Namaste” in segno di saluto. Per gli osservatori attenti il Nepal può offrire una moltitudine di esperienze: dalle grandi città come Kathmandu e Pokhara, dove i segni della modernità che avanza diventano evidenti, agli stretti vicoli di cittadine incastonate tra le imponenti montagne dell’Himalaya, nelle quali le giornate trascorrono lente accompagnate da riti che si ripetono da centinaia di anni. Fino ad arrivare alle grandi pianure del Terai, nel sud del Paese, abitate dal popolo Tarhu: coltivatori e allevatori che hanno abitato in solitudine questa vasta area del Paese grazie alla loro resistenza alla malaria, e che, da secoli, mantengono il medesimo stile di vita. Proprio in questa regione, a pochi kilometri dal confine indiano, nella tranquilla Lumbini, nacque uno dei personaggi più importanti della storia: Siddharta Gautama, il Buddha storico. Nella vita del popolo nepalese la religione con i suoi riti scandisce ogni momento della giornata: nei numerosi templi buddhisti si incrociano centinaia di pellegrini e monaci dalle tuniche porpora che si radunano per compiere il giro rituale attorno agli stupa mentre, sbirciando nei templi hindu, si possono scorgere riti lontani, come nello sperduto tempio di Dakshinkali dove si praticano ancora sacrifici animali. Nonostante le diversità, Induismo e Buddhismo si sono fuse in un complesso sincretismo, che si manifesta con particolare vigore a Kathmandu, dove i Buddhisti tibetani e gli Hindu nepalesi, spesso, si trovano a pregare negli stessi templi. In questo contesto, ho trascorso quasi un mese esplorando il Nepal, tra la valle di Kathmandu, le splendide vedute di Pokhara e le tranquille pianure del Terai. Esplorando i suoi templi, osservando i suoi panorami, camminando tra i vicoli delle sue città ma soprattutto, interagendo con la gente del suo popolo, mi sono innamorato di questo luogo meraviglioso che, oltre alle sue montagne, offre esperienze indimenticabili. Con il mio lavoro “Nepal: Incontri” non ho la pretesa di raccontare un intero paese e neanche un intero popolo, i miei sono frammenti, momenti trascorsi a contatto con la gente e, la mia speranza, è quella di trasmettere con le mie immagini le emozioni che si provano a confrontarsi con un popolo che culturalmente è lontano anni luce dalla nostra civiltà. Il saggio sadhu intento a fumare il suo cilum, il vecchio sorridente, il portatore che guida la sua canoa sul fiume e il fiero monaco buddhista sono solo alcuni dei personaggi che incontrerete in questa mostra che vi darà un piccolo assaggio del popolo nepalese.

Valerio Zanicotti

Valerio Zanicotti nasce a Milano nel 1987. Inizia a fotografare nel 2011 dopo l’acquisto della sua prima Reflex, anche se la sua passione per la fotografia ha radici più profonde: comincia quando da piccolo suo padre gli faceva provare la sua Praktica analogica, con la quale comincia a prendere confidenza con l’arte dello scatto. Questa stessa passione lo accompagna e lo anima in tutti i suoi viaggi: dal Marocco, dove cerca di immortalare luoghi e persone che incontra con la sua piccola compatta, fino al Vietnam e alla Cambogia dove le sue capacità migliorano, insieme alla sua attrezzatura ma soprattutto insieme al suo occhio fotografico e al suo sguardo critico. Durante gli anni universitari, in cui studia fotografia da autodidatta, si occupa di lavori personali che spaziano dal reportage di viaggio al ritratto, dall’architettura alla street photography. Nel 2013, anno della sua laurea, grazie ai suoi studi e al suo impegno nella fotografia, raggiunge la piena maturità e può finalmente realizzare il suo sogno di intraprende un viaggio fotografico alla scoperta del Nepal, durante il quale sviluppa il suo lavoro “Nepal: incontri”. Oggi si occupa di fotografia a 360 gradi lavorando come freelance. E’ Socio e Consigliere del Circolo Fotografico Cizanum, oltre ad essere parte dello staff di Photo4u. 

mercoledì 10 settembre 2014

Sikkim: l'India che non ti aspetti

Sikkim
Quando si pensa ad un viaggio in India la prima cosa che ci viene in mente è il Taj Mahal o il Triangolo d’oro, la città sacra di Benares. Io stessa, dopo essermi trasformata da turista in viaggiatrice umilmente esperta d’Oriente, ho sempre suggerito visite di questo genere. Non solo per cominciare.
Guardando attentamente la cartina dell’India si scopre però la presenza di un piccolo e giovane stato che in pochi, pochissimi conoscono. Il Sikkim. Si tratta di un giovane stato perché solo dal 1975 è stato formalmente annesso all’Unione indiana distaccandosi dal West Bengala. La Cina ha più o meno riconosciuto questa annessione da appena 10 anni.

Il Sikkim è un piccolo paradiso himalayano incastonato tra tre splendidi gioielli, Nepal, Tibet e Bhutan. Viaggiare in Sikkim significa scoprire un’India assolutamente diversa, un posto magico, ricco di natura, cultura e relax. Il luogo ideale per sfuggire alla calca e alla polvere delle grandi megalopoli, alla calura della pianura e ai ritmi snervanti del vivere moderno. I sikkimesi sono un popolo pacifico e tranquillo, abituato all’incedere lento della vita himalayana. Fare un viaggio in questa terra significa prendere il tempo e sospenderlo, godendone ogni istante. E’ un viaggio adatto a tutti, basta saper scegliere bene i tempi e gli spazi, le attività e le avventure.
Il Sikkim è una terra naturale e profondamente religiosa, ma anche tribale e ancestrale. Lontana dall’idea di India che abbiamo nel nostro immaginario. E’ la terra del buddhismo e dei culti animisti, delle donne con intensi e pesanti gioielli dorati, degli uomini dagli abiti colorati, delle enormi e lussureggianti piantagiani di tè, dei laghi sacri e delle bandiere di preghiera, dei monasteri e degli sconfinati panorami sull’Himalaya. Una terra da assaggiare lentamente, prima che vada perduto, ci si augura che non avvenga, questo inalterato angolo di mondo.

I permessi
Per visitare il Sikkim è necessario richiedere un permesso speciale quando si fa il visto dall’Italia presso l’Ambasciata indiana di Milano. L’Inner Line Permit è gratuito e non comporta nessun ritardo o problema nella richiesta. Basta segnalarlo on line quando si fa richiesta del semplice visto turistico. Quando si ottiene il visto verrà applicata una stampa blu che dichiara il semplice permesso per il Sikkim del Sud e del Sud Est. Attenzione però, da qualche settimana è necessario avere il documento anche in forma cartacea. Si può richiedere esplicitamente all’ambasciata oppure farlo sul posto nei seguenti posti:
·       New Delhi: Sikkim house a Panchsheel Marg
·       Calcutta: Sikkim house in Middleton Street 4
·       Siliguri: Office of Sikkim Nationalised Transport in Sevoke Road
·       Bagdogra (areoporto): Sikkim tourism Counter
·       Rangpo: Tourist lodge
Affidandosi ad un’agenzia sikkimese seria, ovviamente non ci sono problemi di nessun genere e il permesso cartaceo si ottiene in 3 minuti scarsi. E’ opportuno avere sempre con sé delle fototessere simili a quelle che si usano per il passaporto. Per il Nord ci sono altri permessi speciali che si possono fare sul luogo, sempre con la stessa velocità e facilità. Si tratta del Protected Area Permit e del Restricted Area Permit ottenibili presso il Tourism Department a Gangtok, la capitale del Sikkim. Di solito questi due ultimi permessi vengono rilasciati più facilmente a gruppi di almeno due persone. I permessi durano da 2 settimane a 60 giorni e si possono di solito estendere di altri 30 giorni all’occorrenza presso l’ufficio immigrazione a Kazi Road a Gangtok La ragione di questi permessi è legata alla vicinanza del Sikkim con territori tutelati o a circolazione limitata come il Tibet e il Bhutan. Preservare è meglio che curare!



Come arrivare
In Aereo: l’aeroporto più vicino è a Bagdogra (Siliguri), in West Bengala, a 120 km. Si possono scegliere le seguenti tratte e compagnie:
·       Bagdogra-Delhi con: Jet Airways, Indian Airlines, Kingfisher, Spicejet, Go Air, Air India
·       Bagdogra-Chennai con Spicejet
·       Bagdogra-Calcutta con Indian Airlines, Air India, Jet Airways, Kingfisher, Spicejet
·       Bagdogra- Paro (Bhutan) con Drukair
All’areoporto di Bagdogra si incontra solitamente l’autista dell’agenzia scelta (opzione consigliabile) o si noleggia direttamente una jeep collettiva (contrattazione durissima e snervante per la seconda opzione!!!!). I voli durano da 40 minuti a due ore
In Treno: un viaggio lungo e impegnativo che parte da Calcutta o da Guwahati in non meno di 10 ore. Destinazioni come Delhi, Bangalore o Mumbai sono distanti almeno un giorno e mezzo di treno.
In Autobus: è possibile raggiungere la capitale Gangtok in autobus partendo da Siliguri alle 6 o alle 12 del mattino




Gente e cultura
In Sikkim ci sono 3 etnie principali, i lepcha, u buthia e i nepali (sherpa, rai, newari, gurung, tamang, chettri). Ci sono però anche altre minoranze come i limboo, i magars e i bahun La lingua principale è il nepali. Si parlano ovviamente anche l’inglese, l’hindi e i dialetti locali. Le persone sono sorridenti e accoglienti. Manca in questo popolo la malizia e la faccia tosta che spesso si notano in alcune zone dell’India. I sikkimes sono semplici e disponibili, molto simili ai nepali. Sono prevalentemente buddhisti vajrayana, una piccola percentuale di hindu e un nutrito numero di animi
sti. Si vive dunque in contatto e in armonia con la natura rispettandone i ritmi e le esigenze. Il settore più sviluppato è l’agricoltura. Il turismo è poco diffuso ma lo stato si sta prodigando affinchè sorgano attrazioni e struttere nuove e accoglienti

Clima e strade
Il Sikkim è un piccolo paradiso. Le temperature vanno da un minimo di 0 gradi in montagna ad un massimo di 28° in estate.
C’è spesso una gradevole brezza. A 2000 mt non è difficile incontrare piantagioni di banano e bambù. I giardini del tè sono particolarmente emozionanti. Le strade sono abbastanza percorribili. E’ sempre bene affidarsi ad agenzie che dispongono di mezzi affidabili, sicuri, revisionati e con una certa cilindrata. Molti luoghi da visitare si trovano in sentieri tra boschi o su alture. Avere una jeep o suv è indispensabile. Fatta eccezione per il periodo monsonico, comune a tutta questa fascia, non ci sono problemi di circolazione. I trasporti locali non sono affidabili. Si possono noleggiare jeep collettive ma la cosa migliore è noleggiare una jeep personale con la quale stabilire percorso, tariffa definitiva e tempistica. E’ necessario dunque affidarsi ad un’agnezia locale e dimenticare, per evitare inutili perdite di tempo e denaro, il fai da te.

Quando andare

I periodi migliori per visitare il Sikkim sono quelli tra marzo e giugno oppure settembre e novembre. La torrida estate indiana (aprile-gugno) è praticamente assente in Sikkim. Non a caso gli indiani la scelgono come località di villeggiatura e frescura collinare insieme a Darjeling in West Bengala.

Cosa visitare
In Sikkim si possono fare tanti viaggi diversi:
·       Il viaggio culturale e religioso alla scoperta di monasteri buddhisti, grotte di meditazione e danze rituali
·       Il viaggio naturale alla scoperta di parchi, riserve, santuari della vita selvaggia, laghi sacri, distese di orchidee e piantagioni di tè
·       Il viaggio avventuroso escursionistico con trekking, ascensioni o rafting
Per avere informazioni e dettagli contattatemi e cercherò di darvi dei consigli sulle combinazioni possibili e sugli itinerari



Momenti speciali
Tra maggio e giugno si celebra il Drupchen. Tra Gennaio e Febbraio una festa tradizionale che si svolge qualche giorno prima del Losar, il capodanno tibetano. Nel monastero di Rumtek, poco distante da Gangtok, è possibile vedere le famosissime danze buddiste  chaam

Le strutture
Negli ultimi anni il Sikkim sta stupendo i suoi turisti con strutture nuove e dotate di tutti i conforts. Per non avere sorprese è bene affidarsi ad agenzie affidabili. In Sikkim ce ne sono diverse, ma poche sono quelle riconosciute dal governo. Alcuni alberghi sono particolarmente belli ed eleganti, senza la pacchiosità di alcune strutture delle grandi città.
Segnalo qualche struttura davvero notevole dove  vale la pena soggiornare:
·       Yuksam, The hotel Red Palace www.hotelredpalace.com
·       Darap, Gurung homestay, Shiva e Radha Gurung family,
www.sikkimvillagehomestay.com
·       Gangtok, The nettle & Fern, www.nettleandfernhotel.com/
·       Gangtok, Suhim Portico, www.suhimportico.com

Esperienze alternative
Negli ultimi anni sta prendendo piede un’iniziativa interessante. La possibilità di soggiornare per una o più notti presso la famiglia di un villaggio (home stay). Si  condividono spazi e attività come la cucina casalinga o la raccolta delle erbe officinali. Si può essere semplici osservatori o attivi protagonisti della giornata tipica di un sikkimese. Le strutture sono spesso graziose e accoglienti nella loro dignitosa semplicità. Il cibo è genuino, fresco e gustosissimo, come quello che preparerebbero le nostre mamme. Risiedere in una casa sikkimese significa, se lo si desidera, pregare con loro, cantare con loro, studiare con i loro bambini o semplicemente chiacchierare davanti ad un tongba, sorseggiando chang, l’alcolico naturale locale.


Con chi andare
Le agenzie del Sikkim sono molte ma è davvero difficile trovarne una seria ed affidabile. E’ importantissimo assicurarsi che l’agenzia sia riconosciuta dal Governo, dal dipartimento del turismo locale. E’ necessario trovare un’agenzia che abbia una solida esperienza e competenza alle spalle, mezzi di trasporto nuovi, solidi, revisionati;  personale competente e altamente qualificato per i vari viaggi che si possono effettuare. E’ importante che il personale parli bene inglese e abbia esperienza con gli standard e le esigenze occidentali.
L’agenzia migliore è la
Yak & Yeti Travels & Expeditions
Tel: +91-3592-280075,Tel/Fax: +91-3592-280075,
Cell: 9933008822, 9434117418.
(Sikkim Tourism-registration No.01/TD/0/Serial No. 03/Volume No. 1. Grade “A”)- Recognized by Ministry of Tourism, Government of India.

* Award for Excellence in best adventure tour operator 2010.

* Recipient of “Tourism Excellence Award” in 1997–India Economic Forum-New     
   Delhi.
* Organizer-First successful international expedition to Alpine peaks in Sikkim.


* First Mountain biking expedition to Gurudongmar Lake 17,700 ft. First Youth adventure exchange camp.