mercoledì 2 giugno 2010

Notizie dal Nepal: Costituzione e Maoisti


Dopo la proroga di un anno concessa alla Costituente il 28 maggio il paese continua a vacillare.
Nonostante l'accorato appello de segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon verso un sano equilibrio politico la situazione rimane tesa.
Il primo ministro Madhav Kumar Nepal aveva promesso le dimissioni se si fosse arrivati ad un accordo per quanto riguarda i lavori della Costituzione.
Le dimissioni pero' hanno un prezzo: ancora una volta torna, come nel maggio del 2009, la richiesta del premier sul disarmo degli ex guerriglieri maoisti nonche' la restituzione dei territori sottratti ai civili durante i 10 anni di guerra civile.
Gli accordi verso la formazione di un nuovo governo, dopo le dimissioni di Nepal, prevedono la partecipazione degli ex ribelli maoisti saliti al potere nel 2008.
Il reintegro degli ex guerriglieri nell'esercito regolare richiesto da Prachanda, leader maoista, era stato uno dei motivi scatenanti della crisi di governo dello scorso anno.
Se entro domani il premier non si dimettera' i maoisti, primo partito in Nepal, minacciano nuovi disagi e scioperi simili, se non superiori, a quelli che hanno bloccato il paese all'inizio di maggio.
Proprio il 28 maggio il paese ha festeggiato i 2 anni di Repubblica e il Presidente ha chiesto pace e collaborazione. Mentre i fondamentalisti indu' richiedono il ritorno della monarchia, i lavori della Costituente si protraggono. Il progetto della Costituzione del popolo prevede un presidente all'esecutivo e un Parlamento democratico composto da un'unica camera rappresentante i 12 stati federali.

4 commenti:

MilleOrienti ha detto...

Tu come giudichi questa situazione di stallo? I maoisti rimarranno esclusi ancora dal governo o riusciranno a prendere in mano le redini del potere? E infine: perché tanta tenacia nell'escluderli, visto che ben difficilmente Prachanda si può definire un vero maoista?
attendo di sapere la tua opinione, ciao
Marco/MilleOrienti

Anonimo ha detto...

Sonia, alla fine avevi ragione sulla situazione. Ci sono novità?
Li hai sentiti? Stanno bene?
Piera

Unknown ha detto...

Caro Marco, purtroppo credo che non si tratti di uno stallo. Credo che al più presto i maoisti riprenderanno in mano la situazione.
Si vogliono escludere gli ex guerriglieri per due questioni fondamentali: da una parte il ricordo vivo delle migliaia di morti ancora vivissimo nella popolazione; dall'altra la tendenza, da parte del governo in bilico, di non voler apparire come sostenitori di una fazione vista come "violenta". In alcuni villaggi orientali della valle di Kathmandu ci sono ancora i depositi delle armi che sono state utilizzate.
Inoltre c'è un ulteriore problema: quello delle sovvenzioni economiche ottenute da Prachanda per dare un nuovo volto "sociale" a questi "guerriglieri". In realtà, se andiamo a considerare la loro situazione, non si può che provare pena. Tutto questo in un paese che già ha i suoi problemi economici e alimentari.
La posizione di Prachanda è quella di un politico inspiegabilmente apprezzato (questi misteri politici non si verificano solo in Italia a quanto pare)e sempre più vicino alla Cina. Non sono certo nascoste le sue posizioni filo-cinesi. quello che mi sorprende è invece il ruolo del Congresso, sia nepalese che indiano. Si auspicherebbe una posizione più decisiva e oppositiva, tutt'altro! Eppure l'India mi sembra alquanto impegnato sul fronte maoista con l'operazione Green Hunt. Non sarebbe un'abile mossa politica quella di ostacolare l'accrescersi del potere maoista anche in Nepal? Evidentemente no.
E' tra le altre cose sconvolgente il silenzio dei media italiani. Solo Rainews24 ha mandato qualche immagine su Decoder.
Vedremo.
Mi tengo in costante contatto con il paese.
A presto
Sonia

Unknown ha detto...

@Piera: Cara, io non ho ragione. E' solo successo quello che era inevitabile. Avrei non voluto immaginare quello che sta realmente accadendo. In realtà un aspetto positivo c'è: se i maoisti riusciranno a formare un governo finalmente di coalizione; se non ci saranno più scioperi o violente manifestazioni; se la Costituente riuscirà a portare avanti il lavoro fino alla fine bhè, se tutto ciò dovesse accadere, forse il ritorno dei maoisti non sarà poi così negativo?
Saranno in grado di fare tutto ciò? Non saprei.
Per poterci credere veramente per un momento dovrei dimenticare i disagi lavorativi che hanno avuto molti miei amici, le minaccio, gli insulti, le vessazioni, le violenze, i soprusi ingiustificati.
Ma alla fine, pensaci, nessun governo è perfetto.
Credo che l'unica cosa certa sia la negatività e inutilità della violenza, in qualsiasi forma essa si manifesti.
Ti lascio con un'immagine che forse può consolare: quella dei giovani. Eh si, perchè quelli che appoggiano maggiormente i maoisti in queste ultime proteste sono giovanissimi.
Mi piace interpretare questa presenza come un desiderio di voler cambiare. La strada del cambiamento può avere imprevisti!